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La scuola della rottamazione

ecco qualche passo nei paradossi di una gestione della nostra scuola pubblica che rasenta il delirio

05/06/2011
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Il Fatto Quotidiano
MArina Boscaino
 
Le sollecitazioni ahimè sono molte. E così, come capita
da tempo, ecco qualche passo nei paradossi di una gestione
della nostra scuola pubblica che rasenta il delirio. Come
sanno anche i non addetti ai lavori, Brunetta conduce
fiero una propria personale offensiva contro il mondo della
scuola, che si colloca nella più generale caccia al fannullone
nel pubblico impiego; per il ministro giustiziere sono settori
identici, frequentati dalla stessa brutta gente: non se ne può
più di assenteismo, insubordinazione, dichiarazioni contro
l'amministrazione, mancanza di efficacia ed efficienza. Come
nell'indimenticabile imitazione di Crozza, l'insofferenza
e gli sbuffi del randellatore Brunetta si riverberano in una
squallida notte in cui tutte le vacche sono nere e dove principi
e ritorsioni si confondono in un'unica visione punitiva.
Ma il ministro è stanco anche di quell'inutile orpello passatista
che sono i sindacati. Il suo nuovo decreto interpretativo
del dl 150/09 vuole scongiurare il ripetersi di situazioni
come quella verificatasi qualche mese fa, quando il Tribunale
del Lavoro di Bologna diede ragione a Cgil e Cisl nei
confronti del comportamento antisindacale di 3 dirigenti
scolastici, che avevano sottratto alla contrattazione decentrata
alcune materie indicate nell'art. 6 del Ccnl: utilizzo di
docenti e personale Ata in relazione al piano dell'offerta formativa
e a quello delle attività; assegnazione a sedi distaccate
e plessi; ritorni pomeridiani; articolazione dell'orario e criteri
per individuare come utilizzare il fondo d'istituto. Detto,
fatto: Brunetta decreta che i dirigenti non dovranno più contrattare
al tavolo quelle materie. Il 4 febbraio scorso Cisl e Uil
avevano firmato alla presenza di Letta un accordo per posticipare
l'applicazione della riforma Brunetta nella scuola al
rinnovo del contratto nazionale, previsto per il 2013. Il decreto
annulla di fatto il rinvio: basterà per far riflettere i due
sindacati sull'autentico valore dei loro accordi "strategici" e
solitari?
La scorsa settimana, raccolta di firme indirizzate al sen. Colli,
portavoce del Ddl sulla privatizzazione del sostegno, provvedimento
che minaccia di cancellare una norma di civiltà
che tutta Europa ci invidia e che se dovesse passare co-
stituirebbe un precedente di imposta sull'inclusione; particolarmente
odiosa e ignobile, perché apagare sarebbero le
famiglie dei disabili: continuare ad integrare i propri figli
nella scuola di tutte e di tutti.
Ma ecco: colpo di scena! La Ragioneria dello Stato pubblica il
Massimario dei rilievi ispettivi anno 2010", che riporta le
principali violazioni alla norma, nel nostro caso daparte delle
scuole. Alla voce correttezza della procedura si legge: indebito
accollo alle famiglie degli alunni di contributi dovuti
in forma obbligatoria dagli Istituti. Il cosiddetto "contributo
volontario" una tassa il cui pagamento viene di fatto imposto
ai genitori era usanza solo delle scuole superiori;
ma, dal 2008, considerate le condizioni in cui versano
gli istituti, anche molti dirigenti di altri tipi di scuola
hanno iniziato a esigere questa forma di finanziamento
ora dichiarata indebita.
Dulcis in fundo la Circolare "Guantanamo", notificata
a marzo al liceo De Chirico di Roma dal dirigente
Mazzilli. Due validi esempi di tono conciliante
e scopo collaborativo: Le soste in corridoio
in "amena conversazione", non sono raffigurabili
come presenza a Scuola; L'istigazione all'inosservanza
di norme e comportamenti che regolano la
vita scolastica, visto che rivolti a minori, sono configurabili
in termini penali come "circonvenzione di
minori". Profluvio dell'aggettivo "penale" ed evocazione
continua della legge Brunetta (chi si rivede!):
sarebbe interessante continuare a sciorinare la sfilza
di divieti e promesse di ritorsioni contenute in questa
circolare 164, per quel branco di indolenti che stazionano
chiacchierando (chi valuterà il grado di amenità
della conversazione?) o inculcano atteggiamenti,
configurando la circonvenzione di minori. A marzo 30
docenti hanno diffidato il dirigente. Oggi, a fronte di
mancanza di qualsiasi chiarimento, l'esposto alla Procura
della Repubblica di Roma. Vedremo come andrà a finire.