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La sfida di Bianchi: assumere 94 mila prof, ma la metà manca

E PER GLI ATA SCOPERTO IL 60% DEI POSTI DISPONIBII

02/08/2022
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ItaliaOggi

JACOPO BENNATI

Dal Consiglio dei Ministri dello scorso 28 luglio è arrivata la conferma: su proposta del Ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, del Ministro dell'economia e delle finanze, Daniele Franco, e del Ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi, si è dato il via libera ad assumere a tempo indeterminato 422 insegnanti di religione cattolica, 60 unità di personale educativo, 10.116 Ata, 94.130 docenti e 361 dirigenti scolastici. Del personale docente ItaliaOggi ha dato conto nel numero della scorsa settimana, anticipando la stima, ripresa nei giorni successivi da molte testate, di circa 150mila cattedre che a settembre saranno assegnate a personale a tempo determinato, anche perla impossibilità di coprire tutti i 94mila posti autorizzati: mancherebbero all'appello circa la metà dei candidati necessari. Anche per le altre assunzioni autorizzate le previsioni non sono ottimistiche. Per esempio per il personale Ata le stime sindacali parlano di una copertura pari a meno del 40% dei posti effettivamente vacanti e disponibili. La FIc-Cgil punta il dito contro l'attuale normativa sulle facoltà assunzionali che penalizza il personale Ata, in quanto le autorizzazioni si limitano al solo turnover e chiede un piano straordinario di assunzioni per coprire tutti i posti liberi. Andrà meglio per quel che riguarda i 317 dirigenti scolastici (per la copertura degli altri 44 posti autorizzati si ricorrerà al trattenimento in servizio di altrettanti ds) e i 422 docenti di religione cattolica, in quanto in quei casi le graduatorie sono capienti. In particolare, per i dirigenti scolastici si farà scorrere la graduatoria dell'ultimo concorso (che risale al 2017), mentre per gli insegna ti di religione l'autorizzazione a scorrere la vecchia graduatoria del 2004, ultimo concorso realizzato, era arrivata da un emendamento a firma di Gabriele Toccafondi al decreto 126/2019 che prevedeva tale possibilità contestualmente alla indizione di un nuovo concorso, che però non si è ancora svolto. Ed è proprio l'incertezza sui nuovi concorsi a destare preoccupazione per i prossimi anni. Per quel che riguardali nuovo concorso dei dirigenti scolastici, il bando è dato per imminente, ma la probabilità che si concluda in tempo per l'anno scolastico 2023/2024 è molto bassa e la graduatoria del 2017 è quasi esaurita, il che comporterà quasi certamente un significativo ricorso alle reggenze nel 2023. Anche per i docenti di religione il concorso è stato più volte dato come imminente, l'ultima volta dall'allora ministra Lucia Azzolina a fine dicembre 2020, ma poche settimane dopo il governo del quale faceva parte si è dimesso e Bianchi non ha ancora dato seguito all'impegno. Nel frattempo il Parlamento è nuovamente intervenuto sul tema e con due emendamenti approvati al decreto 36/2022, uno della senatrice capogruppo del Pd Simona Malpezzi e uno del leghista Mario Pittoni, ha affiancato al concorso ordinario un altro concorso, riservato a chi ha svolto almeno trentasei mesi di servizio. A questa graduatoria di merito sarà destinato il 50% delle assunzioni fino al suo esaurimento e sarà realizzata valutando titoli e «una prova orale didattico-metodologica».