Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » La Stampa-Al via la pensione complementare nella scuola

La Stampa-Al via la pensione complementare nella scuola

Al via la pensione complementare nella scuola 24 novembre 2003 I lavoratori della scuola, che andranno in pensione con le nuove regole (sistema contributivo o sistema misto) potranno tamponare...

25/11/2003
Decrease text size Increase text size
La Stampa

Al via la pensione complementare nella scuola
24 novembre 2003
I lavoratori della scuola, che andranno in pensione con le nuove regole (sistema contributivo o sistema misto) potranno tamponare gli effetti della riduzione della pensione (dal 20 al 40% in meno) sottoscrivendo il fondo pensione complementare "Espero".

Si tratta di un fondo chiuso, destinato solo ai lavoratori della scuola, che sarà finanziato con un contributo del lavoratore, nell'ordine dell'1% dello stipendio, e da un contributo statale, anch'esso dell'1%. A ciò bisognerà aggiungere un'ulteriore quota attinta dal tfr: il 2% per i lavoratori che decideranno di optare per il nuovo sistema e il 6,91% per i lavoratori assunti dal 31 dicembre 2000 e per i lavoratori a tempo determinato. La scelta di aderire al fondo, comporta automaticamente l'adozione del regime di tfr (trattamento di fine rapporto) e la rinuncia al tfs (la vecchia buonuscita).

Il fondo "Espero" è stato costituito il 17 novembre scorso. Come presidente del consiglio di amministrazione è stato designato Sergio Paci, ordinario di economia all'università "Bocconi" di Milano.
Secondo le prime stime, l'iniziativa dovrebbe interessare circa 30mila lavoratori.

Resta da chiarire, però, se esista una reale convenienza per i docenti e gli Ata che hanno maturato il diritto ad andare in pensione con il sistema misto. Vale a dire per quei lavoratori che, al 31 dicembre 1995, non avevano maturato i 18 anni di servizio, necessari ad ottenere il diritto alla pensione con le vecchie regole (sistema retributivo).

Questa categoria di lavoratori, infatti, andrà in pensione con un trattamento calcolato con il sistema contributivo solo per gli anni dal 1995 in poi. Ma, in ogni caso, manterrà il diritto al tfs (trattamento di fine servizio) che, per contro, è notevolmente più vantaggioso rispetto al tfr (trattamento di fine rapporto).

Specie con il nuovo contratto, che contiene disposizioni tali da determinate un incremento medio della buonuscita di circa 6mila euro, rispetto al precedente.

L'opzione per la pensione complementare, infatti, determina obbligatoriamente la rinuncia al tfs (che si calcola sulla base dell'ultima retribuzione moltiplicata per gli anni di servizio) e l'adozione del tfr (che si matura accantonando una quota anno per anno).

In altre parole, non è chiaro, se il vantaggio della pensione complementare sia in grado di compensare adeguatamente la perdita sulla buonuscita, derivante dal passaggio al tfr, oppure no.