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La Stampa-Carabinieri in classe, insorgono i sindacati

"CONTROLLANO L'APPLICAZIONE DELLA RIFORMA". L'ARMA: "ERA UNA VISITA DI ROUTINE" Carabinieri in classe, insorgono i sindacati ROMA Sembrava un caso di routine, e invece è diventato og...

21/09/2004
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La Stampa

"CONTROLLANO L'APPLICAZIONE DELLA RIFORMA". L'ARMA: "ERA UNA VISITA DI ROUTINE"

Carabinieri in classe, insorgono i sindacati

ROMA
Sembrava un caso di routine, e invece è diventato oggetto di interrogazioni parlamentari ai ministri dell'Interno e dell'Istruzione.
Mercoledì scorso i carabinieri hanno fatto una visita (ma c'è chi parla di "ispezione") alla scuola media Gioacchino Rossini nel popolare quartiere Casilino, a Roma, per "mera consuetudine" come sostengono loro, oppure per verificare se, in corrispondenza con l'inizio delle lezioni, ci fossero degli insegnanti che scioperavano contro l'applicazione della riforma Moratti, come accusano alcuni docenti.
Il preside dell'istituto, Lino Fazio, ha ammesso la visita. "Sono rimasto sorpreso - ha detto - perché è la prima volta che vedo comparire i carabinieri per un motivo del genere, ossia per sapere se c'erano insegnanti in sciopero contro l'applicazione della riforma Moratti. Da me sono venuti, non so se sono andati in altre scuole. Siccome abbiamo un rapporto continuo con i carabinieri per altri motivi, mi sembrava che rientrasse nella routine. I carabinieri si sono affacciati sulla porta - ha raccontato ancora il preside Fazio - e mi hanno chiesto se c'erano agitazioni, scioperi per la riforma. Gli ho detto di no e anzi ho confermato che eravamo in anticipo sul calendario regionale di tre giorni perché abbiamo cominciato il 13".
Il preside ha risposto e i carabinieri se ne sono andati. La domanda comunque c'era stata e ha suscitato le rimostranze degli insegnanti. Ne è nato un caso.
A quel punto il comando provinciale dell'Arma ha voluto chiarire che "è stata montata una vicenda sul nulla. È vero che i carabinieri della compagnia di San Vittorino Rotondo si sono recati nella scuola media Gioacchino Rossini di via Fosso dell'Osa a Roma, ma il motivo non era certo quello di indagare sul personale scolastico e sulla corretta applicazione della riforma Moratti. All'inizio del nuovo anno scolastico ci rechiamo presso tutte le scuole per prendere contatto con i presidi e instaurare con loro un rapporto di collaborazione preventivo".
I sindacati non sono rimasti affatto convinti dalla giustificazione e hanno protestato. Alba Sasso (Ds) ha chiesto alla Moratti di rispondere dell'episodio, il verde Paolo Cento ha parlato di "liste di proscrizione" e la comunista Gabriella Pistone (Pdci) ha presentato un'interrogazione al ministro Pisanu. Incauta domanda dei carabinieri o vera ispezione? La risposta è attesa in Parlamento.\