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La Stampa: «Così si danneggiano anche gli alunni»

Gino Malaguti dirigente scolastico

26/04/2009
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La Stampa

All’ufficio scolastico provinciale di Modena nel 2006 arrivavano dalle scuole 4 dipendenti su 10. Due anni dopo sono sensibilmente aumentati. Gino Malaguti, direttore dell’ufficio, lo ammette senza difficoltà: «Una buona metà viene fornita dalle scuole».
Perché un ricorso così massiccio a professori, dirigenti e bidelli delle scuole?
«C’è il blocco delle assunzioni di personale ministeriale. L’anno scorso è andata in pensione una dirigente: se tutto va bene l’anno prossimo riusciremo ad avere la sostituzione. E’ l’Ufficio scolastico Regionale che decide, in base alle esigenze, di chiedere le deleghe al ministero».
E nelle scuole vanno i supplenti.
«E questo è fatto negativo per l’insegnamento e per gli alunni, ma è negativo anche per noi perché non c’è continuità di lavoro. Si tratta di incarichi annuali: i primi due mesi imparano a comoscere il nuovo ambiente, gli altri dieci mesi sono autonomi: Però poi tornano a scuola e si ricomincia tutto daccapo. Molti poi presentano di nuovo domanda per lavorare negli uffici perché possono seguire un lavoro più vario, che interessa diversi aspetti».
I pensionamenti continueranno, il blocco delle assunzioni non sembra che verrà modificato: la situazione non può che peggiorare, dunque?
«Mi auguro che, come ha fatto in altre situazioni, il ministero decida a procedere in una direzione o in un’altra, facendo una grossa direzione a livello regionale, una sorta di piccolo ministero a Bologna o in Lombardia, oppure di far vivere meglio le situazioni a livello provinciale decentrando alcune funzioni. A meno che non si decida di voler cancellare gli Uffici scolastici provinciali, e la mia non è una battuta...». \