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La Stampa-Esuberi, no alla mobilità intercompartimentale

Puntoscuola di Antimo Di Geronimo Esuberi, no alla mobilità intercompartimentale 10 novembre 2003 I docenti inidonei all'insegnamento e gli insegnanti soprannumerari apparten...

13/11/2003
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La Stampa

Puntoscuola
di Antimo Di Geronimo
Esuberi, no alla mobilità intercompartimentale
10 novembre 2003
I docenti inidonei all'insegnamento e gli insegnanti soprannumerari appartenenti a classi di concorso in esubero non potranno essere assorbiti in altri comparti della pubblica amministrazione. E' quanto è emerso in un incontro tra i rappresentanti dell'amministrazione scolastica e dei sindacati della scuola il 5 novembre scorso. L'indisponibilità di posti, per assorbire gli esuberi di personale, è stata rilevata dal Ministero della funzione pubblica con una nota inviata al Dicastero dell'istruzione nel mese di aprile, che, però, è stata resa nota ai sindacati solo in occasione della riunione del 5 novembre.

Si tratta di una dato allarmante per i 5 mila docenti inidonei all'insegnamento, attualmente occupati presso l'amministrazione scolastica con altre mansioni. Così come pure per i 7mila docenti appartenenti a classi di concorso in esubero, individuati coma tali lo scorso anno. E il dato è destinato a salire. Il riempimento a 18 ore delle cattedre delle secondarie, disposto dalla Finanziaria dello scorso anno, ha prodotto, infatti, diverse migliaia di nuovi esuberi, che, difficilmente, potranno essere riassorbiti con la riconversione professionale. Per non parlare della forte riduzione del fabbisogno di docenti che farà seguito all'entrata a regime della riforma Moratti, che prevede una riduzione generalizzata del tempo scuola.

Per i docenti in esubero, che non sarà possibile riassorbire, dunque, si applicheranno le regole sui licenziamenti collettivi previste dal decreto legislativo 165/2001. Licenziamenti che, peraltro, non saranno automatici. Prima di arrivare alla risoluzione del rapporto di lavoro, i docenti interessati saranno obbligati a frequentare corsi di riconversione professionale, il cui finanziamento è stato già previsto nel disegno di legge finanziaria di quest'anno.

Dopo la riconversione si tenterà la ricollocazione in altri insegnamenti e se ciò non sarà possibile, scatterà la messa in disponibilità per 24 mesi a stipendio ridotto e, infine, il licenziamento. In linea meramente teorica, il decreto 165 prevede anche la mobilità intercompartimentale. Ipotesi questa, che non potrà essere posta in atto, proprio a causa della indisponibilità di posti negli altri comparti dell'amministrazione.


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