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La Stampa-Gli atenei dicono no alla riforma

PROTESTE OGGI E DOMANI Gli atenei dicono no alla riforma ROMA Torna la protesta di associazioni, ricercatori, sindacati e studenti universitari, a pochi giorni dalla votazione in Senato ...

27/09/2005
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La Stampa

PROTESTE OGGI E DOMANI

Gli atenei dicono no alla riforma

ROMA
Torna la protesta di associazioni, ricercatori, sindacati e studenti universitari, a pochi giorni dalla votazione in Senato della riforma dello stato giuridico dei docenti: oggi è prevista una giornata di mobilitazione, con assemblee negli atenei e occupazioni simboliche dei rettorati. Il clou della protesta coinciderà con la mattina di domani, in coincidenza con la probabile votazione del disegno di legge: a partire dalle 11 le organizzazioni della docenza accademica daranno vita ad una manifestazione nazionale.
La decisione dei professori accademici è stata presa dopo che il governo aveva scelto di portare direttamente in aula al Senato il decreto sulla riforma, senza passare per la competente Commissione parlamentare: "Il testo - dicono i docenti attraverso un documento unitario firmato da tredici associazioni - doveva essere ancora definito nei suoi contenuti: il cambiamento dei programmi rappresenta un strappo alle normali procedure parlamentari, ancora di più se il governo dovesse chiedere la fiducia".
La risposta degli atenei alla riforma è quasi unanime: 64 università su 72 hanno espresso il loro dissenso, come buona fetta delle parti sociali coinvolte: "La materia oggetto del ddl - dicono i docenti - è particolarmente delicata in quanto ha rilievo costituzionale, sia per i profili della libertà didattica e scientifica che contraddistingue l'insegnamento universitario, sia in relazione al principio di autonomia degli atenei, al quale questa libertà è strettamente connessa. Denunciamo di fronte al Paese il clima di confusione e di scollamento nel quale si apre questo assurdo dibattito parlamentare".
Critiche anche dalla Conferenza dei rettori, "sconcertati per la procedura che si sta adottando nel tentativo di approvare frettolosamente la riforma". Ribadendo la "contrarietà" delle università, i rettori "fanno appello alla responsabilità dei senatori di valutare la posizione del sistema universitario italiano". Lo stesso presidente dei rettori Piero Tosi, durante la relazione annuale sullo stato delle Università italiane, tenuta la scorsa settimana, ha considerato "allarmante lo stato della ricerca e dei ricercatori" e ha invitato le istituzioni a "modificare la legge".