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La Stampa-Graduatorie della discordia, già pronti i ricorsi e in più...

Graduatorie della discordia, già pronti i ricorsi Duecentomila insegnanti in lizza per un posto. Al sicuro solo quelli di ruolo Raffaello Masci ROMA Con un po' di ritardo sulla tabella...

25/08/2004
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La Stampa

Graduatorie della discordia, già pronti i ricorsi

Duecentomila insegnanti in lizza per un posto. Al sicuro solo quelli di ruolo

Raffaello Masci
ROMA
Con un po' di ritardo sulla tabella di marcia, ma si parte: a far data dal 31 agosto tutte le scuole saranno munite di insegnanti pronti per l'inizio delle lezioni. Di questo tenore era un comunicato con cui tre giorni fa il ministero dell'Istruzione dava conto del fatto che l'80% dei Csa (gli ex provveditorati provinciali) avevano provveduto a stilare le graduatorie definitive, e che per il restante 20% sarebbe stato sufficiente l'ultimo scorcio di agosto. Anche le 15 mila immissioni in ruolo, ottenuto il placet del ministero del Tesoro, erano agli ultimi adempimenti.
E invece? Invece oggi, 25 agosto, ultimo giorno per la pubblicazione delle graduatorie sugli albi provinciali, 200 mila precari potrebbero non riconoscere la loro posizione in quegli elenchi, che potrebbero essere oggetto di contestazioni, e quindi di ricorsi, carte bollate e magari anche di proteste di piazza. Sarebbero al sicuro soltanto quelli di ruolo.
Ancora ieri pomeriggio, la Cgil scuola stava raccogliendo i riscontri delle varie realtà. Nelle grandi province - Roma, Milano, Napoli, Palermo e soprattutto Bari - già da due giorni ci sono folle e calca agli sportelli dei Csa. A quello di Roma si è rischiato il tumulto. A Firenze non si è riusciti a concludere la revisione di tutte le graduatorie per cui le liste potrebbero essere pubblicate a tranche. A Bari il Csa aveva annunciato già la scorsa settimana, che non avrebbero mai fatto in tempo a smaltire la mole esorbitante di lavoro e che quindi, per il fatidico 25 agosto, le graduatorie sarebbero state tutt'altro che definitive.
A un certo punto, però - è la linea del ministero - bisogna mettere la parola fine, sennò la scuola non inizia mai. Quindi i direttori regionali dell'Istruzione, hanno avuto indicazioni da Roma a pubblicare le graduatorie, quali che siano, oggi 25 agosto e procedere quindi alle nomine entro fine mese.
Che cosa succede ora? "Per chi è in attesa di una nomina - spiega il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini - tutto deve avvenire entro il 31 agosto: se uno deve essere immesso in ruolo, per esempio, o lo fa entro quella data, oppure se ne riparla il primo settembre 2005. Per chi invece attende una supplenza in base alle graduatorie, può succedere di tutto. Io posso prendere un posto che non mi spetta e poi, ad anno iniziato, essere scalzato da un altro che, vincendo il ricorso contro la graduatoria che mi ha messo in cattedra, ottiene ciò che a me era stato dato. Ma avendo io comunque un punteggio, a mia volta vado a scalzare qualche altro e così via".
E pensare che la prima mossa di questo domino, era stata messa proprio per evitare tutto questo. All'inizio di aprile, infatti, era stato varato un apposito decreto. In fase di conversione in legge però, (e siamo a ormai a giugno) erano stati introdotti nuovi criteri di attribuzione del punteggio (il più discusso fu quello sulle scuole di montagna o delle piccole isole che davano diritto a un punteggio doppio) e così, le graduatorie che già dovevano essere riviste, sarebbero state rivisitate ulteriormente.
Il termine entro cui le nomine andavano fatte, era tradizionalmente fissato nel 31 luglio, ma vista la situazione e vista l'aggravante di alcuni disguidi informatici, il tutto fu spostato al 25 agosto. E oggi la situazione è critica . In più, a riscaldare il clima arriva un'altra questione che riguarda l'applicazione della riforma Moratti. Secondo i sindacati alcuni punti della legge, come ad esempio quella relativa al tutor, possono essere disattesi facendo appello all'autonomia scolastica.
Per sgombrare il campo da ogni dubbio, a fine giugno, da viale Trastevere è partita una nota riservata indirizzata ai direttori degli uffici scolastici regionali in cui si ricorda che la riforma è legge dello Stato e dunque sostanzia un preciso e inderogabile dovere di osservanza, e si invitano i direttori regionali ad attivare interventi anche di carattere disciplinare in presenza di comportamenti che configurino violazioni delle norme vigenti.
Una nota che fa infuriare il sindacato: "Rappresenta un atto di inaudita gravità" tuona il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini. "Le decisioni assunte dalle scuole, per quanto riguarda l'attuazione della Legge 53 sulla scuola, sono decisioni professionali pienamente legittime perché le norme sull'autonomia scolastica sono in vigore" spiega il sindacalista ricordando che "il decreto legislativo n.59 non abroga nè espressamente nè implicitamente il Dpr 275 sull'autonomia".