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La Stampa: La Gelmini: i presidi sono bugiardi. “Sulla riforma della scuola fanno contro-informazione politica”

Bacchettate ai presidi, che remano contro la scuola e contro il governo, e un’insufficienza al partito democratico, che cavalca l’onda della protesta

16/03/2009
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La Stampa

L’opposizione «Veltroni ha cavalcato una protesta creata ad arte, con Franceschini la musica non è cambiata»

La replica L’ex ministro Fioroni: «Il personale viene sfoltito: stanno smantellando il sistema scolastico»

BIANCA SABATINI
ROMA
Bacchettate ai presidi, che remano contro la scuola e contro il governo, e un’insufficienza al partito democratico, che cavalca l’onda della protesta.
Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha dato un volto ai suoi nemici parlando ieri sul palco del raduno nazionale del movimento «Rete Italia», che si sta svolgendo a Riva del Garda. Sono la «controinformazione camuffata» e «gli allarmismi ingiustificati, come nel caso del tempo pieno» contro la riforma dell’istruzione, attività svolta dai troppi dirigenti scolastici che «fanno politica contro il governo». Un comportamento riprovevole, anche perché il governo ha fatto di tutto per «superare la scuola di matrice sessantottina». In che modo? Ad esempio, «ripristinando il voto in condotta e con la reintroduzione del grembiule». Quindi, è arrivato il momento di dire basta: agli operatori del settore «spetta applicare le leggi e le circolari del ministero. E’ giusto - concede - che ognuno abbia una propria opinione, ma la politica deve restare fuori dagli istituti».
Rimessi al loro posto i presidi, ce n’è anche per l’ex segretario del Partito democratico, Veltroni, e il successore, Franceschini: «L’errore più grande di Veltroni è stato quello di aver cavalcato una protesta facile, suscitata il più delle volte ad arte, che aveva però il fiato corto. E con Franceschini la musica non è cambiata, quando parla per esempio della chiusura delle piccole scuole».
«Bisogna dirgli - ha aggiunto - che con le regioni abbiamo preso delle decisioni diverse. Innanzitutto perché c’è il problema della sicurezza nelle scuole, uno dei problemi principali che dobbiamo affrontare: la tragedia di Rivoli non deve più accadere. La scuola non è di destra o di sinistra, ma è di tutti i giovani e noi dobbiamo lavorare per loro. Basta soldi a pioggia senza controlli».
La replica alle bordate del ministro dell’Istruzione è arrivata da Giuseppe Fioroni, responsabile Pd Area Educazione: «È vero che Berlusconi promette miracoli, ma non credo che il ministro Gelmini possa arrivare alla moltiplicazione dei pani dei pesci. Con le scuole senza fondi e con i tagli al personale la chiusura delle scuole dei piccoli Comuni è un dato inevitabile».
Fioroni ha suggerito al ministro di leggere «le cronache locali dei giornali: vedrà come, al di fuori dell’opinione dei palazzi, il sistema pubblico di istruzione si sta lentamente smantellando e con esso i valori fondamentali che la nostra scuola da sessant’anni ha interpretato».