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La Stampa-Moratti: nominati-MA I SINDACATI ATTACCANO IL MINISTRO

MA I SINDACATI ATTACCANO IL MINISTRO Moratti: nominati tutti i professori "Per il quarto anno consecutivo". Un invito: i docenti parlino di pace Ancora polemiche sul tutor. I Ds: "Trionfa ...

09/09/2004
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La Stampa

MA I SINDACATI ATTACCANO IL MINISTRO

Moratti: nominati

tutti i professori
"Per il quarto anno consecutivo". Un invito: i docenti parlino di pace
Ancora polemiche sul tutor. I Ds: "Trionfa la cultura aziendalista"

ROMA
Suona la campanella e per il quarto anno consecutivo, tutti saranno in classe, persino i professori, assegnati in aula dal primo giorno di scuola. Lo assicura il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, in un'affollata conferenza stampa a Roma, non prima d'aver ricordato l'eccezionalità del dato, visto che "abbiamo ereditato un precariato storico di oltre quaranta anni". Parte così il bilancio da viale Trastevere, con tutti voti alti, nel giorno in cui una parte d'Italia, battistrada la Lombardia, riapre i portoni degli istituti. Parte, con un velo di tristezza: "Al rientro in classe si parli di pace e di dialogo tra le diverse culture - chiede Moratti -. Mi sembra giusto ricordare gli eventi drammatici che hanno colpito la scuola in Ossezia".
Si riprende e il ministro si fa assistere dai numeri a suo vantaggio e, pur ammettendo che "ci sono ancora problemi che devono essere risolti" ritiene "importante dare conto dei piccoli e grandi risultati ottenuti". Anche le regioni hanno fatto la loro parte, completando "l'assegnazione delle supplenze conferendone fino ad oggi, 76 mila. Le altre saranno completate entro l'avvio dell'anno scolastico, regione per regione".
E sono tante le cifre che accompagnano il debutto della riforma degli ordinamenti scolastici: 15 mila le assunzioni effettuate (12.500 insegnanti, 2.500 di personale tecnico e amministrativo) che si aggiungono alle 62 mila assunzioni dell'estate di tre anni fa; in tre anni si è ridotto il precariato del 30 per cento. Sono stati nominati 1.300 nuovi capi d'istituto e sono state attivate le procedure per il concorso ordinario a 1.500 posti in posizione di dirigenza. E mentre il ministro assicura che non ci saranno tagli nella Finanziaria che interesseranno la scuola, parola di Berlusconi, avverte che la spesa complessiva per il quadriennio 2001-2004, ha raggiunto i 40.269 milioni di euro. Ciò significa, 4.482 milioni di euro in più in bilancio per la scuola rispetto al 2001. E ancora, 66 milioni di euro sono previsti dalla legge di riforma della scuola per gli anticipi di ingresso; 90 milioni di euro sono stati stanziati a sostegno della riforma, per la funzione del tutor, l'orientamento, le nuove tecnologie, l'istituzione del nuovo sistema di valutazione.
A proposito del tutor si riaccende la polemica. Per la Moratti non è un punto in discussione: "I valori della riforma vanno tutelati, se ci sono punti di criticità cercheremo di superarli ma vorrei ricordare che tutti i docenti possono essere tutor e che se è vero che l'equipe degli insegnanti è un valore, noi abbiamo voluto dare un punto di riferimento agli studenti". Dunque il tutor va introdotto, già da quest'anno. Di diverso avviso il sindacato Gilda e il Verde Bulgarelli: "La Moratti continua a minacciare l'introduzione di una figura che insegnanti e genitori hanno già liquidato senza appello; una figura arcaica, degna della peggior cultura aziendalista". Ma non è il solo punto che si contesta al ministro. Il segretario generale della Cgil, Epifani, sostiene che le risorse sono invece in diminuzione e che siano in arrivo nuovi tagli: "Il lavoro instabile e non garantito è aumentato a dismisura e in alcune situazioni supera la metà del totale degli occupati. È inaccettabile che il ministro, per affermare i propri orientamenti, sia arrivato a permettere che vengano minacciati di sanzioni disciplinari dirigenti e docenti che scelgono di non ridurre la scuola pubblica come vorrebbe la Legge 53, esercitando legittimamente una responsabilità che la Costituzione con l'autonomia scolastica riconosce loro". Anche i Ds si dicono in disaccordo: "trionfa una cultura aziendalista e si incentivano i diplomifici". La polemica diessina, nelle parole del responsabile nazionale Andrea Ranieri, spazia dall'anticipo nella scuola dell'infanzia, alle nomine dei precari e alle supplenze annuali, dalla scarsità delle risorse economiche al calo del numero dei docenti. Tra le critiche più accese, quella che riguarda il tutor e sulla sua imposizione in antitesi col principio dell'autonomia scolastica. Per oggi, intanto, è prevista una manifestazione di una delegazione di Bologna per le mancate nomine di insegnanti nella scuola dell'infanzia". \