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La Stampa-Moratti: Scuola, tutto ok. Cgil: No, è il caos

POLEMICA SULLE GRADUATORIE CONTESTATE. IL MINISTERO: SOLO POCHI CASI, L'INIZIO DELL'ANNO AVVERRA' REGOLARMENTE Moratti: "Scuola, tutto ok". Cgil: "No, è il caos" ROMA "Tutto p...

24/08/2002
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La Stampa

POLEMICA SULLE GRADUATORIE CONTESTATE. IL MINISTERO: SOLO POCHI CASI, L'INIZIO DELL'ANNO AVVERRA' REGOLARMENTE
Moratti: "Scuola, tutto ok". Cgil: "No, è il caos"

ROMA

"Tutto pronto per il regolare avvio dell'anno scolastico. La sentenza del Tar del Lazio non tocca le graduatorie". Per il ministero dell'Istruzione non esistono impedimenti che possano provocare rinvii dell'inizio delle lezioni. "Le operazioni di sistemazione e di nomina del personale - afferma Letizia Moratti - o sono ultimate o sono in via di completamento. Ciò che ha sentenziato il tribunale amministrativo riguarda un numero limitato di casi, che comunque non andrebbero ad incidere sul ritorno in classe degli studenti". Le graduatorie provinciali, dunque, restano pienamente "valide ed efficaci". L'avvocatura generale sta predisponendo l'appello al Consiglio di Stato. Se rinvii dovessero esserci, secondo il ministro, sarebbero frutto di autonome decisioni delle regioni, non collegate alla sentenza del Tar né ad inadempienze dell'amministrazione scolastica. Le rassicurazioni della Moratti, però, non convincono i sindacati e l'opposizione. La situazione della scuola italiana, secondo Enrico Panini della Cgil, ormai è paradossale. "E'in corso un grave attacco alle regole e ai diritti - sottolinea - le garanzie della Moratti sul regolare avvio dell'anno scolastico non nascondono il caos che si sta determinando ovunque". Un caos "che non si limita solo alle nomine dei supplenti e che è il risultato del disinteresse del governo per la scuola pubblica". Per l'Ulivo "si resta interdetti di fronte all'ostentazione di sicurezza del ministro mentre le famiglie e gli studenti sono alle prese con un clima di incertezza e di confusione. "E' intollerabile l'arroganza con cui l'esecutivo ha rifiutato per mesi il confronto in parlamento, senza tenere conto di suggerimenti e proposte dei sindacati e delle associazioni tutte - precisa la diessina Maria Grazia Pagano - non si possono minimizzare i gravi problemi emersi sulle graduatorie dei supplenti e che vanno ad aggiungersi a quelli della sperimentazione, divenuta un fai da te senza regole". La scuola non si amministra come una azienda, accusa il centrosinistra, un'istituzione democratica vive soprattutto di partecipazione e di progetti condivisi: insegnati, studenti, genitori non si ingannano con spot mediatici. Per l'ex ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, "la paralisi che si sta verificando nella scuola" è solo il primo dei molti guasti che la "controriforma Frattini e lo spoil system" produrranno all' efficienza dell'amministrazione. "Nel tentativo di azzerare la dirigenza per avere uomini fedeli agli ordini dei partiti di maggioranza- evidenzia Bassanini- si è stabilita la revoca di ogni incarico. Cessano l'8 ottobre, ma nei due mesi precedenti i dirigenti hanno solo poteri di ordinaria amministrazione". Durante quei 60 giorni, replica il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Learco Saporito è prevista l'adozione di atti urgenti da parte dei direttori che attendono di sapere se saranno confermati o sostituiti "in nome della trasparenza e della chiarezza". E ciò in considerazione dei risultati raggiunti e in base a procedure e parametri valutati con razionalità e prudenza dal governo. "Guai a far slittare di due settimane l'inizio delle lezioni. L'esempio della Sicilia non va assolutamente seguito". Dalla Campania Adriana Buffardi, coordinatrice nazionale degli assessori regionali all'Istruzione e responsabile scuola della giunta Bassolino, lancia l'allarme-rinvio ed esorta i provveditori a mobilitarsi per scongiurare ritardi nella partenza dell'anno scolastico. Non trova, dunque, "seguaci" fra i suoi colleghi Fabio Granata, il titolare dell'Istruzione che ha spostato per decreto dal 17 al 30 settembre il ritorno in classe. Contro lo slittamento in Sicilia, è scoppiata una mezza rivolta. I ritardi accumulati nella stesura delle graduatorie dei supplenti non vengono ritenuti una valida giustificazione e i presidi si stanno mobilitando. Vogliono far valere le facoltà concesse dall'autonomia scolastica per riaprire i cancelli in Sicilia il 17 settembre. L'istruzione è stata ieri al centro del dibattito pure al Meeting di Cl. "Il nostro sistema educativo si pone a livelli inadeguati per un paese sviluppato come l'Italia - ha dichiarato a Rimini il presidente della Compagnia delle Opere Giorgio Vittadini, con un implicita critica agli ex dc della maggioranza -. La riforma della scuola va fatta. Chiunque dica di volerla rimandare, appartenga al Polo o all'opposizione, è un irresponsabile".