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La Stampa: Niente diploma per quindicimila studenti Alle medie tremila respinti per il 5 in condotta

Pugno di ferro alla Maturità. Primo bilancio della nuova linea di rigore a scuola

14/07/2009
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La Stampa

RAFFAELLO MASCI

ROMA

Il giro di vite si è fatto sentire. La scuola quest’anno ha bocciato di più: più stangati alla maturità (3 mila in più dello scorso anno), più ragazzi che non hanno passato l’esame di terza media (12 mila in più rispetto al 2008), un numero maggiore di «non ammessi», cioè di ragazzi fermati prima dello scrutinio finale perché non avevano i requisiti minimi. E poi la grande sferzata: il voto di condotta. Solo alle medie 3000 dei «nuovi bocciati» lo devono all’impatto che la valutazione comportamentale ha avuto su quella complessiva; 6500 quelli che hanno avuto la stessa sorte alle superiori. Totale: oltre diecimila bocciati solo per la condotta.
Maturità
L’esame di Stato si conferma una ratifica del profitto degli anni precedenti: i bocciati non sono mai molti, in quanto la selezione - semmai - si è fatta prima. Tuttavia se nel 2008 a dover ripetere era il 2,5% del totale, quest’anno si è saliti al 3,1%, in numeri assoluti vuol dire 3 mila ragazzi in più, per un totale di 15 mila respinti.
Medie
Alle medie si registra un aumento di circa 12 mila bocciati rispetto al 2008 e di questi circa 3000 lo sono stati per l’insufficienza nel voto in condotta. Sono raddoppiati, inoltre, gli studenti non ammessi all’esame di terza media: 4,4% rispetto al 2,1% dello scorso anno.
Debiti
Fortissimo resta il numero dei ragazzi che riportano debiti formativi e che quindi devono studiare d’estate per essere di nuovo valutati entro la riapertura delle scuole. L’incremento è stato di 30 mila unità alle superiori, ma ciò che colpisce è la percentuale: più di uno studente su quattro - in media - si porta dietro un fardello di lacune. In alcuni indirizzi di studi questo fenomeno è endemico: oltre il 31% (quasi un terzo) dei ragazzi degli istituti tecnici e professionali dovrà sanare i debiti, e una percentuale analoga vale per il liceo artistico. Meglio (ma fino a un certo punto) quelli di classico (22% di «rimandati») e scientifico (24%).
Bocciati
C’è un elemento «classista» (ancorché involontario) nella ripartizione delle bocciature: le scuole tradizionalmente frequentate dalle categorie sociali più deboli sono anche quelle in cui il numero dei ragazzi respinti è maggiore. Al professionale sono il 23%, negli istituti tecnici il 16%, mentre al classico appena il 4,4% e allo scientifico il 6,6%.
«Una scuola che promuove tutti non è una scuola che fa il bene dei ragazzi», ha commentato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, sottolineando come una certa severità sia propedeutica a una qualità della scuola medesima. «Siamo tornati - ha aggiunto - a una scuola che non promuove tutti. E che distingue tra persone che studiano e persone che non studiano. Tra persone che si comportano bene e persone che non si comportano bene». Secondo la Gelmini, infatti, il voto in condotta «è stato molto importante perché ha portato al rispetto dei compagni, dei professori e degli edifici scolastici».
L’ex viceministro dell’Istruzione (ed ex insegnante) Mariangela Bastico (Pd) non condivide questa valutazione: «La bocciatura, soprattutto alla fine del percorso di studi, è un insuccesso del singolo ma anche della scuola, che non ha raggiunto il proprio obiettivo di far apprendere. Non condivido l’entusiasmo del ministro, dal momento che la serietà della scuola si misura su quanto i ragazzi apprendono, su quanto vengono educati al rispetto e all’attenzione e non su quanto non sanno o sono stati indisciplinati».