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La Stampa-Riforma della scuola

(Del 25/7/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 35) PROTOCOLLO D'INTESA SIGLATO DA GHIGO CON LA MORATTI Riforma della scuola il Piemonte fa da cavia Da settembre via ai corsi sperimentali di ...

25/07/2002
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La Stampa

(Del 25/7/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 35)

PROTOCOLLO D'INTESA SIGLATO DA GHIGO CON LA MORATTI
Riforma della scuola
il Piemonte fa da cavia Da settembre via ai corsi sperimentali di formazione professionale per i ragazzi usciti dalla terza media: ma i sindacati sono contrari

La Regione Piemonte avvierà, già dal prossimo settembre, corsi sperimentali di formazione professionale cui potranno iscriversi i ragazzi che hanno concluso la terza media, senza dover frequentare il primo anno delle superiori. Parte, insomma, la sperimentazione della riforma Moratti. Lo stabilisce un protocollo d'intesa siglato ieri a Roma dal presidente Enzo Ghigo, dal ministro dell'Istruzione e dal sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli. "Questa iniziativa - puntualizza Ghigo - anticipa in via sperimentale l'applicazione della riforma della scuola, che prevede due canali formativi di pari dignità, ovvero istruzione tradizionale e formazione professionale: andiamo incontro all'esigenza dei ragazzi quattordicenni che oggi, per assolvere l'obbligo scolastico, devono iscriversi al primo anno delle superiori dove, se non hanno intenzione di continuare gli studi, devono restare "parcheggiati" per un anno". Il protocollo, spiegano in Regione, prevede corsi triennali di qualifica, con un'articolazione di piani di studio che consenta di assolvere l'obbligo scolastico. L'assessore alla Formazione, Gilberto Pichetto: "Pensiamo di poter attivare corsi in tutte le Province, con una spesa sostenuta dalla Regione di circa 2 milioni di euro". I gestori dei corsi saranno associazioni temporanee tra agenzie formative e istituti professionali. Fortemente contrari all'accordo Regione-Istruzione i sindacati della scuola. Alberto Badini, Cgil: "Questa operazione è al limite della legalità: frettolosa nei tempi e imposta da Roma con i soldi del Piemonte per motivi puramente politici. Alla faccia degli interessi dei 180 allievi che dovranno essere dirottati sui nuovi corsi, già tutti regolarmente iscritti in altre scuole e a carico dello stato. La Regione spende per questa sperimentazione in un momento in cui ha seri problemi e non rifinanzia i 10 miliardi chiesti per l'handicap". Enzo Pappalettera, Cisl: "Dai 14 ai 16 anni devono essere dati elementi di cittadinanza comuni. Qui invece andiamo in senso contrario e all'insegna dell'improvvisazione: i centri di formazione non hanno avuto tempo di riprogrammare la loro attività". Poi: "Il progetto che la Regione aveva presentato in prima battuta è stato bocciato dal ministero perché troppo legato alla scuola. Quel che resta non ha nessun fondamento didattico-pedagogico, serve a far partire comunque la riforma".

m.t.m.


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