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La Stampa: Scuola, l'Europa boccia il Sud

ra scuole del nord e scuole del sud il divario esiste

26/08/2008
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La Stampa

FLAVIA AMABILE
ROMA
Tra scuole del nord e scuole del sud il divario esiste: il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini lo ripete da tre giorni. Per dare maggiore forza a questa sua affermazione ha citato le classifiche Ocse-P.i.s.a. dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che segnalano «questa grave arretratezza».
La classifica più recente risale al 2006. Ha coinvolto un campione di quindicenni in tutti e 30 i Paesi dell'Ocse più altri 17 Paesi del resto del mondo. L'Italia ha partecipato con 21.773 ragazzi di quindici anni e 803 scuole tra medie inferiori, superiori e centri di formazione professionale. I risultati sono stati sconfortanti per tutto il Paese.
Nel 2006 l'Italia ha un punteggio medio di 462 contro una media Ocse di 498 e una media Ue di 497. Uno studente su 4 (il 25,3%) si colloca sotto il livello 2, quello delle competenze di base. Tra i Paesi con punteggi più alti, in vetta alla classifica, Finlandia (563), Hong Kong (542), Canada (534). Nell’Ue a risultare meno preparati degli italiani solo greci, portoghesi, bulgari e romeni.
Gli studenti del Nord-est, però, hanno un punteggio di 520, seguiti da quelli del Nord-ovest con 501, dal Centro con 486, dal Sud con 448 e le Isole con 432. Estrapolando i dati, emerge che gli istituti tecnici del Nord-ovest e del Nord-est si collocano al di sopra della media Ue, dimostrando un livello di preparazione assolutamente migliore di quello dei loro colleghi delle altre regioni d'Italia.
La matematica è davvero la bestia nera: gli studenti italiani perdono 4 punti rispetto al 2003 e si collocano al posto numero 38 della classifica con 462 punti, contro una media Ocse di 498. I maschi vanno un po’ meglio delle ragazze. Ma, in totale, uno studente su 3 (il 32,8%) si colloca al livello 2, uno tra i più bassi. Un punteggio peggiore lo ottiene solo la Grecia, che però almeno migliora il suo risultato, invece di peggiorarlo come l’Italia.
I punteggi sono più elevati al Nord, proprio come sostiene la Gelmini: i più bravi sono i ragazzi del Nord Est, gli unici ad avere il 13,4% di studenti in grado di rispondere ai test più difficili, in linea con la media Ocse. Nel Nord Ovest gli studenti a livelli alti di preparazione sono l’8,5%, molto meno di quanti non ve ne siano nella maggior parte dei Paesi Ue. Soltanto Grecia, Portogallo e Spagna hanno più asini in matematica fra i loro quindicenni.
Va meglio se si prendono in considerazione i licei. Quelli del Nord e del Centro hanno un punteggio superiore alla media (531 il Nord Ovest, 548 il Nord Est, 509 il Centro). Mentre fra gli istituti tecnici solo quelli del Nord Ovest arrivano a 520, un punteggio superiore alla media Ocse.
Gli italiani non sono mai stati particolarmente dotati in matematica. Un tempo almeno però erano un popolo di letterati. Non più, a leggere i dati Ocse. Ci sono 24 studenti su 100 ai livelli minimi di alfabetizzazione. Nel resto dell’Ocse sono 22 su 100 e a superarci in ignoranza e se consideriamo soltanto la fascia meno alfabetizzata più ignoranti sono soltanto messicani e greci. Superano la media Ocse gli studenti del Nord Est e del Nord Ovest ma al Sud ad avere forti problemi in lettura sono il 35% degli studenti, più di uno su tre e nelle isole arrivano al 40%.
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