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La Stampa-Scuola, spariscono i fondi anche per la pulizia dei bagni

TAGLI I SINDACATI CONTRO LA PARADOSSALE SITUAZIONE DELLA FINANZIARIA Scuola, spariscono i fondi anche per la pulizia dei bagni Maria Teresa Martinengo La settimana scorsa, durante un con...

25/10/2005
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La Stampa

TAGLI I SINDACATI CONTRO LA PARADOSSALE SITUAZIONE DELLA FINANZIARIA

Scuola, spariscono i fondi anche per la pulizia dei bagni

Maria Teresa Martinengo
La settimana scorsa, durante un convegno all'Itis Avogadro, l'assessore all'Istruzione della Provincia, Umberto D'Ottavio, ha detto con un certo gusto per la battuta: "Il mio assessorato era noto perché provvedeva a ristrutturazioni di scuole e ampliamenti. Con i tagli del governo siamo passati da 22 milioni di investimenti del 2004 ai 6,5 attuali. Ecco, oggi posso promettere di tenere in ordine almeno i servizi igienici". Ieri lo stesso "tema" - i servizi igienici - è tornato alla ribalta con la denuncia di Enzo Pappalettera, segretario regionale della Cisl Scuola, a proposito del "taglio di 6 milioni di euro ai conti della scuola piemontese". Il decreto del consiglio dei ministri del 7 ottobre sui conti pubblici è "una scure che si abbatte su un settore già in ginocchio". E come Pappalettera la pensano i colleghi di Cgil e Uil, Alberto Artioli e Diego Meli. "Il taglio di 787.000 euro alle spese di funzionamento, pari a un terzo dell'intero finanziamento, per esempio impedirà alle scuole di acquistare i detersivi per la pulizia dei bagni", dice Pappalettera. Alla carta igienica, le famiglie provvedono da tempo. Ma i tagli al funzionamento - piccole manutenzioni, acquisto di fotocopiatori, risme di carta, tassa raccolta rifiuti eccedente la quota coperta dallo stato - sono solo una parte dei risparmi ai danni di un servizio essenziale come l'istruzione.
"Una delle voci più pesanti è la decurtazione dei fondi che derivano dall'applicazione della legge 440 e che servono per ampliare l'offerta formativa delle scuole autonome. La Direzione Regionale dell'Istruzione aveva appena definito i criteri di ripartizione dei fondi e stava inviando i decreti alla registrazione della Ragioneria provinciale. Ma il governo ha stabilito che tutti gli impegni di spesa non registrati al 14 ottobre ritornino allo stato". Si tratta, qui, di due milioni di euro. "Per il Piemonte c'erano - dice Enzo Pappalettera - 5,5 milioni. Di questi, 4,5 dovevano andare alle scuole e uno restare alla Direzione regionale per progetti vari, come la mediazione culturale in aiuto dei figli degli immigrati. A questo punto, alle scuole andranno 3,5 milioni, mentre alla Direzione non resterà nulla. Questo significa impoverire l'offerta formativa o costringere le famiglie a pagare le attività extracurricolari".
Terzo capitolo di tagli: le attività di aggiornamento sia dei docenti che del personale tecnico, amministrativo e ausiliario. Il quarto, infine, coinvolge i 2,2 milioni di euro che dovevano servire per gli alunni stranieri e per combattere la dispersione scolastica, il 100% di questa voce. "Questi ultimi sono gli "interventi aggiuntivi" previsti dall'articolo 9 del contratto. Il 2005 è sparito". Dunque, 6 milioni di tagli. Per recuperarli, Cgil, Cisl e Uil sono pronti a dare battaglia. "Presso il Miur esiste un fondo di riserva dal quale si potrebbe attingere per reintegrare alcune voci. Ma le speranze sono poche perché sono stati tagliati a livello nazionale ben 155 milioni di euro. Su ciò che è materia di contrattazione siamo pronti a denunciare il Miur per comportamento antisindacale".