La Stampa-Scuola: tanti motivi, un solo sciopero
Scuola: tanti motivi, un solo sciopero La Cgil: subito un piano d'investimenti ROMA Se nelle settimane precedenti ci sono state forti ma isolate proteste, oggi è il grande giorno della rivolt...
Scuola: tanti motivi, un solo sciopero
La Cgil: subito un piano d'investimenti
ROMA Se nelle settimane precedenti ci sono state forti ma isolate proteste, oggi è il grande giorno della rivolta della scuola: fare lezione sarà impossibile in quanto sciopereranno per 24 ore i docenti della Cgil, della Gilda, dei Cub-scuola e degli Unicobas. Cisl e Uil aderiranno ma con una sola ora di astensione dal lavoro. Lo Snals invece si è chiamato fuori dal coro. Una manifestazione davanti al ministero sarà il clou della giornata. Chi protesta per l'intera giornata boccia l'intera linea-Moratti caratterizzata da una grande attenzione per la scuola ma a cui - secondo i sindacati - non corrisponde un adeguato impegno finanziario. Chi invece - come Cisl e Uil - aderisce solo simbolicamente (un'ora), accetta sostanzialmente la trattativa avviata con il governo e lamenta solo un possibile non adeguamento degli stipendi all'inflazione reale, problema peraltro comune all'intero comparto del pubblico impiego. Ma, quale che sia il livello di partecipazione allo sciopero, le questioni aperte sono comuni.
FINANZIAMENTI. "Il governo considera veramente prioritaria e centrale la scuola, come dice? Benissimo! Noi gli abbiamo chiesto un piano pluriennale di investimenti per sostenere questa dichiarazione - spiega il leader della Cgil scuola Enrico Panini - e non abbiamo avuto risposta. Si trattava di adeguare l'investimento sulla scuola ai parametri degli altri Paesi comunitari, e cioè al 6% del pil (mentre noi spendiamo il 4,8%). Sono 10 mila miliardi, magari distribuiti in più anni". Ovviamente non vale il principio della coperta corta, per cui quando non ci sono soldi a qualcosa bisogna rinunciare: "Nel '#3997; - continua Panini - quando l'Italia doveva entrare nell'Euro, il paese fece uno sforzo enorme, i soldi non c'erano davvero, eppure in quell'anno Prodi tirò fuori mille miliardi in più". E non vale, per i sindacati, il fatto che l'articolo 9 della Finanziaria preveda uno stanziamento di 2000 miliardi, in quanto si tratta solo di risparmi del bilancio dell'istruzione reinvestiti nella medesima.
STIPENDI. Con il nuovo anno si apriranno le trattative per rinnovare il contratto di lavoro. I sindacati - tutti - chiedono che sia fuori discussione il recupero del divario tra inflazione programmata e reale. In realtà - secondo Panini- "i soldi stanziati in Finanziaria non basterebbero neppure per questo. Senza dire che noi non chiediamo un mero riequilibrio contabile dell'inflazione ma un adeguamento alle retribuzioni europee, e cioè almeno un più 18%".
STRAORDINARI. Il ministro aveva fatto agli insegnanti la proposta (contenuta nell'art. 13 della Finanziaria) di poter lavorare di più, fino a 24 ore settimanali, e percepire uno straordinario che avrebbe comportato un incremento dalle 350 alle 670 mila lire nette mensili. Quando La Stampa lo scrisse molti insegnanti si inalberarono e Panini spiega perché: "Noi vogliamo un investimento sulla qualità della scuola non una proposta al ribasso, del tipo "stiamo un po' peggio tutti ma guadagniamo un po' di più"".
SUPPLENZE ED ESAMI. Oltre agli orari di lavoro la cgil respinge anche la nuova disciplina delle supplenze e delle commisisoni d'esame, "e questo - dice ancora Panini - per due motivi precisi. Il primo è di merito: noi vogliamo un quadro complessivo di riforma all'interno del quale collocare i vari cambiamenti e non interventi estemporanei. Il secondo è di metodo: le norme contrattuali non si cambiano con un articolo della finanzniaria, ma con una trattativa sindacale tra le parti. Il ministro che ha attivato un sito internet per consultare studenti e genitori, perchè ha preso invece delle decisioni unilaterali per quanto riguarda il lavoro dei docenti?"
Raffaello Masci