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Le competenze son tornate, ma ... ora il gioco si fa serio

LE COMPETENZE SON TORNATE, MA... ORA IL GIOCO SI FA SERIO! Chebellochebellochebelloooo!!!! Il mago Casanova nel giro di una notte, quella che ha preceduto il magico rito del Consiglio ...

28/05/2005
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LE COMPETENZE SON TORNATE, MA... ORA IL GIOCO SI FA SERIO!
Chebellochebellochebelloooo!!!!
Il mago Casanova nel giro di una notte, quella che ha preceduto il magico rito del Consiglio dei Ministri, ha tirato fuori dal suo cappello quelle competenze che aveva cassato dallo schema di decreto sul secondo ciclo! Ma le capacità sono rimaste! La classica botta al cerchio e una alla botte! Mah! Fossero solo questi i problemi che ci attendono!
La parola tocca ora alle commissioni parlamentari e, soprattutto, alla Conferenza unificata! Quali posizioni assumeranno gli esperti scuola della maggioranza? Quali le Regioni? Ed ancora& che cosa faranno le autonomie, quelle degli enti locali in ordine alle competenze che hanno di programmazione educativa sul territorio, e quelle delle istituzioni scolastiche che dovranno tradurre in curricoli operativi sia le Indicazioni nazionali (ancora non c'è traccia degli allegati!) che i quadri orari (quali altre modifiche avranno subito nel corso della notte di Valpurga?)?

Per non dire del silenzio in una simile atmosfera c'è anche la notte dei misteri!!! che ancora avvolge l'istruzione professionale di Stato! E' veramente strabiliante!!! Dall'ottobre del 2001, quando fu varato il Titolo V che attribuiva alle Regioni la legislazione esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale, fino ad oggi sono passati più di tre anni tre!!! Nessuno si è assunta la responsabilità di concretizzare quel dispositivo costituzionale! Il fatto che l'Istruzione professionale e i suoi operatori non sappiano nulla del loro destino, a meno che non debbano essere loro stessi a deciderlo (sic?), il fatto che l'Istruzione tecnica vagoli tra licealizzazione e nonsisaccheccosa, stando a quadri orario che sanno più di fantasioso che di curricolare, il fatto che migliaia di ragazzi fuggano verso i licei, fino a ieri schifati ed oggi percepiti come un'àncora di salvezza, ed altri mille fatti ancora sono tutte cose di cui la nostra amministrazione non sembra assolutamente né preoccupata né coinvolta!

Non so se la barca sia destinata ineluttabilmente all'autoaffondamento& ma io sono un inguaribile ottimista& e forse ci sarebbe ancora il tempo per& Vogliamo far nostro l'appello di Ciampi? O quello di Montezemolo? Ovviamente, senza nulla cedere a compromessi che siano dettati dal& buon senso!

Penso che su almeno due questioni si può ancora tentare di incrinare la cortina di ferro che il nostro ministro ha innalzato a difesa della Sua Scuola!
Prima questione Sulla paccottiglia delle Indicazioni nazionali, quelle transitorie del primo ciclo e quelle altrettanto transitorie del secondo, sarà opportuno e legittimo discutere? Sarà possibile nominare con un pubblico decreto una commissione con tanto di nome e cognome, che rappresenti più istanze culturali e che soprattutto "mastichi" qualcosa di curricoli, finalità, obiettivi, contenuti, tempi, risorse e tutto ciò che costituisce il necessario corredo per dare alle scuole autonome Indicazioni vere per operare, e non una brutta copia dei programmi di un tempo?

Seconda questione Sui quadri orario sarà possibile discutere seriamente? Qualche anno fa fummo tutti impegnati in una ricerca che andava in due direzioni: a) estrapolare dalle discipline nuclei ed obiettivi fondanti in ordine alle necessità dell'apprendimento, oggi, in un mondo in cui le conoscenze aumentano giorno dopo giorno; b) ricercare aggregazioni pluridisciplinari e modulari, stante il fatto che gli statuti stessi delle singole discipline sono tutti sottoposti ad un logoramento che data ormai da qualche decennio e che non può non avere ricadute anche sui processi dell'insegnare e dell'apprendere. Di queste due variabili nei quadri orario non c'è traccia! La tipologia adottata è quella di sempre! Sarebbe allora opportuno muoversi in due direzioni: a) una riduzione del tempo-lezione degli studenti del secondo ciclo, che non necessariamente debba essere una riduzione del tempo scuola; b) una utilizzazione più intelligente e produttiva degli insegnanti, ai quali competerebbe il compito di utilizzare le ore residue dal vis a vis con gli studenti per organizzare moduli, intergruppi di studenti, attività laboratoriali, attività di sostegno e, perché no? di promozione dei talenti.

Sono due questioni, quella delle Indicazioni (ed Osa correlati, ovviamente) e quella degli orari, sulle quali non occorre perdere tempo! E' assolutamente necessario che su queste si apra un tavolo di elaborazione e di proposta, ed al più presto! L'iniziativa è delle scuole, dei sindacati, delle associazioni, delle forze politiche e sociali!

Le questioni organizzative terminali, di impatto con la realtà, di risposta concreta alle esigenze ed alle attese degli studenti, altrettanto cruciali, in ordine alle concrete attivazioni di percorsi integrati e modulari, all'organizzazione dei Campus, alla realizzazione della alternanza, sono di competenza delle istituzioni scolastiche e formative, che si avvarranno del sostegno degli enti locali e delle attività produttive del territorio.

Ma, mi domando& sarà possibile sfondare il bunker dei pensatori anonimi del Miur e portarvi un po' di aria nuova e fresca& sempre che il caldo che i meteorologi minacciano ci dia un po' di tregua?

Maurizio Tiriticco