Lettere ai giornali
L'avvenire Caro Direttore, non sono d'accordo sull'invito a ripensare all'esame di stato che Giuseppe Savagnone fa al ministro Letizia Moratti. L'idea del ministro di una commissione d'esame cos...
L'avvenire
Caro Direttore,
non sono d'accordo sull'invito a ripensare all'esame di stato che Giuseppe Savagnone fa al ministro Letizia Moratti. L'idea del ministro di una commissione d'esame costituita interamente da insegnanti della classe più un presidente esterno mi pare giusta, e non soprattutto per un problema di spesa, ma per una questione didattico-educativa. Restituire agli insegnanti il diritto di partecipare alla valutazione finale è il minimo che si potesse fare per ristabilire la dinamica del rapporto educativo come alveo di ogni voto attribuito nella scuola. Che siano gli stessi insegnanti che hanno fatto un percorso insieme agli studenti a valutarli non va a discapito della serietà dell'esame, anzi garantisce maggiormente della corrispondenza tra esame e preparazione scolastica.
Savagnone chiede invece che venga mantenuta una commissione con insegnanti esterni, perché attraverso questo sistema si eserciterebbe il controllo sul lavoro svolto dalle singole scuole. Questa richiesta a mio parere è sbagliata per due ragioni. In linea di principio perché non si esercita un controllo sulla scuola attraverso gli esami. Se si vuol controllare la qualità delle scuole, lo si faccia attraverso un sistema serio di valutazione nazionale.
Anche nella realtà la difesa che Savagnone fa dell'esame attuale è fuori luogo, in quanto non è mai accaduto, se non per rare eccezioni, che attraverso gli esami si sia intervenuti sulla didattica quotidiana. Di solito in sede d'esame, se uno studente non sa, si dice che la responsabilità è sua e non dell'insegnante, anche se si riscontrasse che tutta la classe non sa. Del resto risulta difficile con l'esame di stato invertire una linea di tendenza al basso, che deve comunque essere invertita con altri e più efficaci strumenti!
Gianni Mereghetti
Abbiategrasso (Mi)