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Liberazione-Abbiamo curato bambini e guerriglieri: e dove sta lo scandalo?

Abbiamo curato bambini e guerriglieri: e dove sta lo scandalo? di Piero Sansonetti Guardate un po' cosa ci tocca scrivere: ha ragione Volontè, ha ragione Ugo Intini. Pazzesco. Volontè è un depu...

26/08/2005
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Liberazione

Abbiamo curato bambini e guerriglieri: e dove sta lo scandalo?
di Piero Sansonetti
Guardate un po' cosa ci tocca scrivere: ha ragione Volontè, ha ragione Ugo Intini. Pazzesco. Volontè è un deputato dell'Udc, Intini, lo sapete, era il braccio destro di Craxi e ora è uno dei capi dello Sdi di Boselli. Sono tra i pochi che di fronte al polverone sollevato da un certo Maurizio Scelli, ex capo della Croce Rossa - a proposito della trattative con le quali il governo italiano ha ottenuto il rilascio dei vari ostaggi in Iraq - hanno pronunciato dichiarazioni ragionevoli e non inventato polemiche a vanvera.

Vediamo come stanno le cose. Questo Scelli, che deve essere uno che per finire sui giornali sarebbe disposto a tutto, ha rilasciato ieri un'intervista alla "Stampa" nella quale non ha detto niente di clamoroso: ha solo confermato che l'Italia trattò per la liberazione dei vigilantes sequestrati in aprile 2004, e poi per Simona Pari e Simona Torretta e poi per Giuliana Sgrena, e che nella trattativa entrò la richiesta - accolta - di curare alcuni guerriglieri moribondi e un certo numero di bambini iracheni affetti da malattie molto gravi (alcuni sordomuti, altri con la leucemia), e che le cure ebbero dei buoni risultati. Poi Scelli ha fatto i nomi del bambini curati dagli italiani (mostrando scarsa considerazione per il segreto professionale) e infine ci ha spiegato che tutto ciò avveniva all'insaputa degli americani che erano contrari ai negoziati. Un ruolo fondamentale in queste trattative lo ebbe Nicola Calipari, il dirigente dei servizi segreti italiani che poi fu ucciso dai soldati americani durante il rilascio di Giuliana Sgrena.

Queste dichiarazioni di Scelli hanno aperto un putiferio politico. Tutti a dire: vergogna, vergogna, perché il governo ha trattato? Perché ha accettato che fossero curati i guerriglieri moribondi? Perché ha mentito agli americani?

Volontè ha osservato che curare delle persone - guerriglieri o no - più o meno è il compito della Croce Rossa, e non c'è grande scandalo se adempie a questo compito. Intini ha spiegato che trattare per la liberazione degli ostaggi, catturati in teatro di guerra, è il compito preciso del governo italiano, e che il governo aveva avuto il via libera a trattative riservate da parte dell'opposizione. Lo stesso Intini ha anche osservato che aver mentito agli americani è stato giusto, perché gli americani si sarebbero altrimenti opposti alla trattativa e i nostri ostaggi sarebbero stati uccisi.

Dispiace dirlo, ma nelle trattative denunciate da Scelli non c'è nessuno scandalo. E non c'è bisogno che il governo venga in Parlamento a riferire di questo.

Il problema è un altro. A due facce. Primo: ma chi lo ha messo questo Scelli, che non è in grado di mantenere la riservatezza su cose così riservate, a capo della Croce Rossa? Chi lo ha messo - lo si vede oggi - ha fatto un gran guaio. Lo ha messo il governo.

Secondo: perché hanno ucciso Calipari? Torna la domanda alla quale il governo non ha voluto rispondere fino adesso. E' legittimo il sospetto che Calipari sia stato ucciso non per sbaglio ma per colpire la giusta linea "trattativista" dell'Italia. Se è così bisogna dirlo, anche a costo di compromettere le relazioni con gli Stati Uniti.
26 agosto 2005