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Liberazione-Blair fa schedare 24mila ragazzini Sono incensurati, ma non si sa mai...

Blair fa schedare 24mila ragazzini Sono incensurati, ma non si sa mai... Quando ci spiegarono che il futuro sarebbe stato soprattutto scambio di informazioni non avevamo capito questo. Il timore per...

23/01/2006
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Liberazione

Blair fa schedare 24mila ragazzini Sono incensurati, ma non si sa mai...
Quando ci spiegarono che il futuro sarebbe stato soprattutto scambio di informazioni non avevamo capito questo. Il timore per la nostra privacy, la paura per il Grande fratello, si era diffusa, è vero, ma non sapevamo che fin da bambini avrebbero raccolto il nostro Dna, lo avrebbero schedato e conservato per anni. Non per curarci in caso di malattia, ma per scoprirci se e quando fossimo finiti sulla strada del crimine. La notizia è semplice, un deputato conservatore britannico, Grant Shapps, è stato informato dai genitori di un ragazzo di 14 anni del suo collegio elettorale, che il loro figlio era stato fermato per sbaglio e che nell'occasione gli era stato prelevato un campione di Dna. Shapps ha chiesto alle autorità locali di distruggere il campione archiviato e, svolgendo le pratiche per questa cancellazione, ha scoperto che la polizia inglese raccoglie il codice genetico di 24mila minori tra i 10 e i 18 anni. Attenzione, non di giovani delinquenti, macchiatisi di crimini pericolosi, ma di persone fermate per caso come il nostro 14enne o di giovani processati e assolti (e quindi innocenti).
Niente di illegale, una legge dell'aprile 2004 consente la raccolta e l'archiviazione di materiale genetico dei minorenni anche senza l'autorizzazione dei genitori. In un gioco delle parti invertito, il conservatore Shapps lancerà una campagna perché informazioni tanto delicate vengano cancellate e l'Home office laburista difende l'idea dell'archivio. "Il database riflette la realtà delle indagini di polizia nel nostro Paese. Che ci piaccia o meno - commenta il vice ministro degli Interni Andy Burnham - il 23% degli arresti avviene ai danni di minorenni". Perciò, tra i 3 milioni di pezzetti di pelle e fili di bava raccolti, 127mila sono stati prelevati dalle mani e dalla bocca di persone sotto i 18 anni. I laburisti, da lungo tempo, contro i giovani devianti hanno adottato il pugno di ferro e su questo, come sul tema della privacy i conservatori (e persino la Camera dei Lords) sono alla loro sinistra. L'esempio più famoso è quello sull'introduzione della carta d'identità, con il governo che insiste per introdurla e i Lords che annunciano che da loro quella legge non passa.
La polizia britannica ha sempre difeso e incoraggiato l'uso del test e della raccolta del Dna, sostenendo che usando i campioni archiviati si riesce immediatamente a scoprire se un fermato ha già commesso crimini non risolti. E poi, spiegava Ian Blair, capo della Metropolitan police divenuto famoso nel mondo dopo gli attentati del 7 luglio, con il Dna si scagionano gli innocenti. Sarà anche vero, ma le statistiche britanniche dicono che per adesso il materiale genetico serve a catturare, non a liberare.

Le implicazioni della faccenda banche dati genetiche sono davvero tante. Sempre in Gran Bretagna, solo la scorsa settimana, era esploso un altro caso, quello del razzismo della raccolta dei dati. I campioni raccolti nel National Dna Database (Ndnad) contengono i dati relativi al 37% della popolazione di colore britannica e solo il 10% dei bianchi. Sia comparando il dato con l'anagrafe generale che con i dati sul crimine, c'è una sovrarappresentazione dei neri. Ossia, se sei nero e la polizia ti ferma, è più facile che decida di prelevare un campioncino della tua pelle colorata e di tenerlo nel Ndnad.
Il database genetico britannico è il più grande d'Europa e raccoglie campioni prelevati a poco più del 5% della popolazione. La media europea è appena sopra all'1% - trascinata da Londra - negli Stati Uniti siamo intorno allo 0, 5%. Gli altri Paesi che hanno una banca di questo tipo sono Germania, Belgio, Francia, Danimarca, Finlandia, Norvegia e Canada. Gli esperti sostengono che il motivo per cui il Ndnad è il più fornito del mondo è semplicemente dovuto al fatto che gli inglesi hanno cominciato prima degli altri e che, una volta cominciato, l'accumulo di campioni non si ferma e anzi, cresce in maniera esponenziale. Il Dna infatti aiuta spesso a risolvere casi difficili, si arriva addirittura a capire se hai starnutito in una stanza, se hai sudato in quella stanza e tanto altro ancora.
Ma quali sono i rischi di questa pratica? La dichiarazione di Montreux, adottata da autorità garanti della privacy di diversi Paesi nel settembre 2005, spiega che il Dna umano "è il dato più sensibile in assoluto" e che proprio per questo occorre dotare i Paesi di una legislazione capace di fare i conti con i progressi della genetica. Perché il Dna è una cosa delicata? L'argomento più semplice è che avere uno schedario dei fermati, anche se innocenti, è come creare una lista permanente e lunghissima di potenziali sospetti. Essere nella banca dati è un po' come avere la fedina penale sporca. Non solo, alcuni stati americani consentono l'uso di dati genetici per utilizzi non relativi a indagini. Ad esempio l'Alabama prevede la diffusione dei dati per "aiutare la ricerca medica". I dati di chi? E in quali occasioni?
Tornando alla Gran Bretagna, bisogna ricordare che la gestione dei dati passa anche per compagnie private, cioè, persone non implicate nelle indagini, hanno accesso a informazioni sul Dna di milioni di persone. Non è impensabile che quelle informazioni possano venir passate a compagnie farmaceutiche e di assicurazioni per compilare statistiche utili a indirizzare la ricerca verso campi redditizi o a selezionare gli assicurati. Insomma, più grandi saranno i database, più pericoli ci sono che i nostri dati sensibili finiscano nelle mani di chi vuole e può guadagnarci sopra.
di Martino Mazzonis