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Liberazione-Incostituzionale l'art. 1 della riforma Moratti

Incostituzionale l'art. 1 della riforma Moratti Lo dice la Commissione affari costituzionali della Camera. Gli studenti preparano azioni dimostrative in luoghi "simbolici". In attesa della maxi-p...

21/10/2005
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Liberazione

Incostituzionale l'art. 1 della riforma Moratti
Lo dice la Commissione affari costituzionali della Camera. Gli studenti preparano azioni dimostrative in luoghi "simbolici". In attesa della maxi-protesta del 25 ottobre
L'art. 1 del ddl Moratti sulla riforma degli atenei è incostituzionale. Lo afferma senza tentennamenti la Commissione affari costituzionali della Camera, secondo la quale l'articolo violerebbe il principio dell'autonomia scolastica sancito all'art. 33 della Costituzione italiana. Ricercatori e studenti, dalle decine di facoltà occupate, esultano: "Ci hanno messo due anni, ma alla fine qualcosa si muove".
Il fronte della protesta, che da Nord a Sud ha occupato quasi interamente gli atenei di Napoli, Bologna, Padova, Roma e Firenze, si prepara alla manifestazione nazionale del 25 ottobre, quando con ogni probabilità la Camera darà l'ok definitivo al disegno Moratti. In piazza scenderà persino il rettore de La Sapienza, Renato Guarini.

Oggi invece sarà il giorno dei blitz. Delle azioni simboliche. Così, per "ricordare a chi ci boicotta che ci siamo, e che lottiamo". In quella che hanno battezzato "la giornata della comunicazione", gli studenti universitari anti-Moratti si preparano a far parlare di sé. Come, non lo dicono. Elisa, studentessa di psicologia e una delle leader del movimento alla Sapienza, dove negli ultimi giorni l'occupazione si è estesa dai laboratori di Fisica alla maggior parte delle altre facoltà assicura che le "azioni di visibilità" coinvolgeranno i luoghi del sapere e anche i media "che boicottano la nostra battaglia".

I ricercatori, che hanno dato la scintilla iniziale, non stanno a guardare. Marco Merafina, coordinatore nazionale dei ricercatori, assicura che alla giornata di protesta, come sempre, parteciperanno anche loro. Merafina vive con soddisfazione l'estendersi della resistenza: "I nostri studenti si sono mobilitando a livelli eccezionali. E accanto alle nostre rivendicazioni, hanno aggiunto la loro insoddisfazione per il 3+2 introdotto da Zecchino e Berlinguer, che li costringe a tempi serrati, esami a raffica e servizi scadenti". Gli universitari, insomma, radicalizzano il fronte: non vogliono sentir parlare di Moratti, ma nemmeno di Crui (l'organo dei rettori italiani, critici con il ddl della ministra ma restii a rassegnare le dimissioni, come chiesto invece dai ricercatori, ndr). E non è un caso che la loro mobilitazione ricordi i tempi della Pantera: oggi pomeriggio alla facoltà di Lettere de La Sapienza i protagonisti di quel movimento studentesco (Ferri, D'Avossa e Simeone) inviteranno gli universitari "a lezione di Pantera", puntando anche sulle strategie di comunicazione - e la fortuna mediatica del felino nero parla da solo.

Ma a ripensare una riforma globale dell'università italiana Moratti non ci pensa nemmeno, e dalle colonne dell' Avvenire avverte: "le proteste sono legate all'inaccettabile difesa del privilegio".

E sull'incostituzionalità del disegno di legge, ormai mutato in maxi-emendamento, interviene anche Titti de Simone, del Prc: "Fermarsi e non compiere ulteriori strappi è quello che noi chiediamo. Ritirare il disegno di legge sarebbe il minimo per il ministro Moratti".

La. Edu.