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Liberazione-La Bolkestein non è emendabile

"La Bolkestein non è emendabile" Enzo De Bernardi, della Fp Cgil e del comitato promotore della manifestazione: "Ben vengano tutti i tentativi, ma va ritirata" Sabato, il giorno della mobili...

13/10/2005
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Liberazione

"La Bolkestein non è emendabile"
Enzo De Bernardi, della Fp Cgil e del comitato promotore
della manifestazione: "Ben vengano tutti i tentativi, ma va ritirata"
Sabato, il giorno della mobilitazione europea contro la Bolkestein, si avvicina e al comitato promotore continuano ad arrivare le adesioni: oggi, per esempio, la Provincia di Roma ospiterà la conferenza stampa dei rappresentanti degli enti locali che si sono espressi contro la sua adozione. Ma la direttiva, seppur ferma nel suo percorso di approvazione, continua ad aleggiare in Europa, dove adesso si dovrà discutere il testo radicalmente emendato presentato in commissione mercato interno da Evelyne Gebhardt (Pse). In questa intervista, Enzo De Bernardi, membro della Fp Cgil e del comitato Stop Bolkestein, spiega quali sarebbero i cambiamenti introdotti. E perché, comunque "la Bolkestein rimane un mostro giuridico non emendabile".

Gebhardt propone un compromesso in cui il principio del paese d'origine viene soppiantato dal mutuo riconoscimento e che elimina dal campo d'azione della Bolkestein i servizi di interesse generale e la legislazione sul lavoro. E' un buon compromesso?

Premesso che ogni tentativo di compromesso che snaturi l'impianto della Bolkestein è apprezzabile, noi rimaniamo dell'idea che la Bolkestein copre un terreno talmente vasto che gli stessi emendamenti rischiano di produrre risultati incomprensibili. Nel caso specifico, anche l'introduzione del "doppio binario" pone un sacco di problemi: quando si applicherebbero le norme del paese d'origine e quando quelle del paese di applicazione? E per quali materie? I servizi generali sono dentro o fuori? Ci sono deroghe o esclusioni? E chi è che deve controllare? Non si tratta di essere più o meno radicali, ben vengano tutti i tentativi. Ma noi pensiamo che la soluzione migliore sia il ritiro della direttiva.

Perché è partita l'offensiva per liberalizzare i servizi?

Se si parte dalla filosofia su cui è stata costruita l'Unione europea, e cioè che è il mercato la base di tutto, il motivo è chiaro: dopo le merci tocca ai servizi, che rappresentano il 70% del Pil europeo. Questo pensano i popolari, i liberali e la destra in genere. Poi c'è una parte più "riformista" che crede che mettendo sul mercato anche i servizi, sfruttando le disparità fra i membri Ue, si dia una scossa salutare all'economia. Il problema è cosa si intende per servizi e se questi comprendano anche quelli pubblici: alcuni pensano di sì, altri sono contrari. Noi invece non accettiamo questa generalità: un'impresa di viaggi non ha la stessa valenza del sistema sanitario. Qua si parla dei diritti dei cittadini.

L'assistenza sanitaria alla stregua di un viaggio, insomma?

Esatto, l'idea è quella di inserire il virus commerciale in quei campi finora esclusi. Poi non si capisce perché nessuno tocchi le professioni... Ma io voglio dire che non siamo all'anno zero. Per esempio c'è già una struttura europea, la Solvit, che serve ad eliminare la burocrazia di troppo nella libera circolazione dei servizi, ovviamente non di quelli pubblici. Purtroppo c'è troppa gente ignorante che parla per slogan. Se la Bolkestein venisse approvata toglierà ogni potere decisionale a qualsiasi governo di qualsiasi colore. E' la prima volta che possiamo intervenire nel processo decisionale dell'Ue, non a cose fatte. Vediamo di non sprecarla.

An. Mil.