Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Liberazione-La "rivolta" contro la Moratti sullo stato giuridico dei docenti

Liberazione-La "rivolta" contro la Moratti sullo stato giuridico dei docenti

La "rivolta" contro la Moratti sullo stato giuridico dei docenti Cara "Liberazione", siamo studenti dell'Università di Perugia della facoltà di Scienze e siamo "incazzati" per due motivi: il...

08/10/2004
Decrease text size Increase text size
Liberazione

La "rivolta" contro la Moratti sullo stato giuridico dei docenti
Cara "Liberazione", siamo studenti dell'Università di Perugia della facoltà di Scienze e siamo "incazzati" per due motivi: il primo sono le "riforme" Moratti, il secondo è che la stampa non sta dedicando la giusta attenzione a questo problema.
Tutte, o quasi, le università italiane stanno protestando contro il Ddl Moratti sullo stato giuridico della docenza universitaria. E' una protesta che finalmente coinvolge tutte le componenti universitarie, perché questo disegno di legge riguarda tutto il mondo universitario. Sicuri della vostra attenzione, vi inviamo il testo del documento approvato dalla nostra facoltà il 29 settembre con 6 contrari e 4 astenuti.

"La Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Perugia, associandosi ai documenti ufficiali del Comitato di presidenza della conferenza dei Rettori (15/9/2004), del Cun (16/9/2004), del Senato Accademico delle Università di Padova, Palermo, Roma "La Sapienza", Napoli "Federico II" e di Lecce, del Consiglio di amministrazione dell'Università di Padova (14/9/2004), al comunicato stampa del Direttivo del Coordinamento nazionale Ricercatori Universitari (20/9/2004), alle varie delibere di numerosi consigli di Facoltà di altri atenei e alle iniziative delle associazioni dei dottorandi ed assegnisti, dopo aver analizzato il testo sullo Stato Giuridico dei docenti universitari licenziato dalla VII Commissione della Camera dei Deputati, rileva che il Ddl nel suo complesso lascia inalterate, se non aggrava, tutte le questioni che hanno portato alla necessità di una riforma del sistema universitario.

In particolare individua come punti critici:
1) la precarizzazione del lavoro universitario, sia attraverso "contratti di diritto privato a tempo determinato per svolgere attività di ricerca e di didattica integrativa", sia con gli "incarichi a tempo determinato per i posti di professore di I e II fascia"; 2) la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori universitari;
3) l'abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito;
4) la discrezionalità lasciata ai singoli atenei nella definizione e valutazione del rapporto di lavoro ad ogni livello;
5) l'introduzione di posti di professori di I fascia da assegnare nell'ambito di convenzioni con soggetti privati, anche a "soggetti in possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale".

Sulla base di tali osservazioni, il Consiglio esprime il proprio giudizio negativo su tale disegno di legge delega; delibera, come tangibile segno di protesta, il rinvio di una settimana dell'inizio delle lezioni del prossimo anno accademico 2004/05; incarica il Preside di portare a conoscenza delle altre Facoltà dell'Ateneo ed al Senato accademico la posizione della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali sollecitando un dibattito ed un pronunciamento a livello d'Ateneo come è avvenuto, e sta tuttora avvenendo, nelle altre sedi".

Studenti universitari di sinistra, Perugia