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Liberazione-"Niente classi solo per arabi"

"Niente classi solo per arabi" Lo ha stabilito l'ufficio scolastico milanese: "Incostituzionale". L'istituto Agnesi e il caso degli studenti egiziani di via Quaranta Non ci sarà la classe s...

14/07/2004
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Liberazione

"Niente classi solo per arabi"
Lo ha stabilito l'ufficio scolastico milanese: "Incostituzionale".
L'istituto Agnesi e il caso degli studenti egiziani di via Quaranta
Non ci sarà la classe solo per studenti islamici egiziani all'istituto Agnesi di Milano.
"Si deve escludere la possibilità di costituire classi con soli alunni appartenenti alla stessa lingua, cultura e religione, in quanto contrasterebbe con i principi e i valori costituzionali tesi a superare ogni forma di discriminazione e a valorizzare occasioni di integrazione e di dialogo tra culture". Così recita la nota redatta dall'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia. "Quanto alle recenti notizie stampa relative all'Istituto Agnesi - prosegue il testo firmato dal direttore generale, Mario Giacomo Dutto - preciso che non ho mai avuto dal ministro indicazioni relative alla composizione di classi costituite in base alla sola appartenenza religiosa. Sono oltre 5mila gli studenti e le studentesse di lingua e cultura araba che frequentano le scuole pubbliche di Milano e della provincia di Milano. A Milano 400 ragazzi e ragazze di lingua e cultura araba - prosegue Dutto - seguono attività scolastiche all'interno di un Centro di cultura islamica che da oltre 10 anni costituisce un'alternativa, non regolare e non riconoscibile, al corretto percorso di istruzione e formazione così come regolato dalle norme nazionali e da norme internazionalmente sancite".

Anche la ministra Moratti ormai è di questo avviso. Secondo l'agenzia Agi, che cita fonti del dicastero di Viale Trastevere va rispettato il dettato costituzionale di una scuola aperta a tutti, assicurato il carattere laico della scuola nella quale tutti gli allievi sono uguali indipendentemente dall'appartenenza etnica o religiosa e portata avanti l'integrazione come valore fondante della proposta educativa.

I venti studenti che si sono iscritti al primo anno del liceo Agnesi (17 ragazze e 3 ragazzi) provengono dalla scuola di via Quaranta. Una scuola in lingua araba, dove si segue il programma delle scuole egiziane, al termine della quale si passa un esame fatto presso il consolato, ottenendo un titolo di studio riconosciuto equiparato alla nostra licenza media.

"La comunità islamica - spiega sul sito online de "L'Unità" Lidia Acerboni del Cisem, il centro milanese di sperimentazione e innovazione educativa - si è messa in contatto con noi per chiederci un aiuto, per evitare che questi ragazzi mutuassero modelli di comportamento occidentali. Siamo stati noi a fare questa proposta che ha limiti evidenti, ma nel caso specifico era il minore dei mali". Anche il preside Gaglio non si scoraggia: "Volete che non sappia che la soluzione corretta è l'integrazione e non la creazione di una classe separata? Ma il problema in questo caso è un altro: noi dobbiamo tutelare il diritto di questi ragazzi ad avere un istruzione, che diversamente sarebbe negato".