Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Liberazione-Pensioni, un'estate di protesta

Liberazione-Pensioni, un'estate di protesta

CGIL, Cisl e Uil annunciano presìdi ma non lo sciopero generale Pensioni, un'estate di protesta Una mobilitazione lunga una intera estate, ma lo sciopero generale ancora non c'è. E' quanto...

24/06/2004
Decrease text size Increase text size
Liberazione

CGIL, Cisl e Uil annunciano presìdi ma non lo sciopero generale
Pensioni, un'estate di protesta
Una mobilitazione lunga una intera estate, ma lo sciopero generale ancora non c'è. E' quanto hanno deciso ieri Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti nell'atteso vertice unitario dei segretari di Cgil, Cisl e Uil in cui si è fatto il punto su pensioni, welfare e sviluppo. Si comincia con presidi davanti alle prefetture e assemblee nei luoghi di lavoro, subito. E se il governo dovesse approvare la delega previdenziale, la data è tutta da vedere, "fiducia o non fiducia", fermate nei luoghi di lavoro. Le modalità, detto per inciso, sono tutte da stabilire.
A settembre, poi, si ricomincia con una assemblea nazionale dei delegati, la seconda nel 2004 dopo quella di febbraio in cui si è varata la piattaforma unitaria. E proprio dei temi della piattaforma si è parlato ieri nel corso dell'incontro che si è protratto per più di due ore. Insomma, Cgil, Cisl e Uil non hanno nessuna intenzione di farsi incastrare nell'angolo delle pensioni, ma cercano di rilanciare su tutto il fronte rivendicativo, che comprende anche i temi dello sviluppo. L'obiettivo politico è chiaro: coinvolgere anche la Confindustria, se non proprio nella mobilitazione, almeno in una esposizione politica più decisa contro il governo e il suo delirio per quanto riguarda la politica economica. A quel punto, però, la battaglia contro la controriforma delle pensioni potrà considerarsi solo un pallido ricordo.

I leader sindacali hanno dato inoltre il via libera a continuare il confronto con Confindustria sui temi della crescita, del mezzogiorno, delle politiche industriali e della ricerca. Sono stati insediati tre gruppi interconfederali sui temi del welfare, della riforma contrattuale e della rappresentanza. "Abbiamo deciso di fare qualche fermata di protesta nel caso in cui sarà approvata la delega previdenziale", ha spiegato il segretario della Cisl, Savino Pezzotta. Più incisiva la versione che ne dà il leader della Cgil: "Ci saranno presidi in tutti i territori - ha spiegato Guglielmo Epifani - che accompagneranno l'iter della delega previdenziale. Quando sarà posta la fiducia o comunque sarà approvata la delega ci saranno fermate di protesta nei luoghi di lavoro". Il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, ha spiegato che le modalità della mobilitazione saranno decise più avanti, ma che comunque la fermata di protesta nei luoghi di lavoro sarà fatta per ribadire la contrarietà dei lavoratori su quel provvedimento. Tra i tre segretari ieri si è discusso anche, ha riferito Pezzotta, "delle difficoltà che sta attraversando la nostra economia" e della necessità che il Governo dia risposte su queste questioni, ma anche sui contratti del pubblico impiego scaduti ormai da quasi sei mesi.

Le prese di posizione di Cgil, Cisl e Uil sui temi specifici sembrano immutate: dalla delega previdenziale "sulla quale i sindacati ribadiscono la loro contrarietà", alle difficoltà che sta attraversando l'economia e la necessità di risposte da parte del governo alle proposte fatte dalle tre confederazioni.

"Andremo al confronto con Confindustria - ha detto Pezzotta - per trovare le convergenze sui fattori sviluppo e politica economica ponendo l'accento sui temi che ci stanno a cuore, vale a dire Mezzogiorno, ricerca e politica industriale. Su questo faremo le nostre mobilitazioni". Quanto al Documento di programmazione economica e finanziaria, Epifani, dopo aver ricordato che "lo scorso anno fu una scatola vuota e tutto si concentrò nella finanziaria", ha dichiarato: "Valuteremo solo dopo che il governo ci avrà convocato".

Fa. Se.