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Liberazione: Ricomincia la scuola, ripartono le denunce. Ad Ardea bambini a lezione nei container

Fioroni: «L’istruzione è la vera palestra di costruzione della pace». L’opposizione: «Il ministro la smetta con queste cortine fumogene»

12/09/2006
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Liberazione

Ore 8.30. Col primo sbadiglio «la palestra della pace» - come l’ha definita il nuovo ministro -dà il bentornato al popolo vacanziero. Scuola come incontro delle culture. Questa l’immagine che Giuseppe Fioroni ha voluto imprimere negli studenti che sono tornati ieri tra i banchi.
Ma le critiche piovono dal cielo come coriandoli a carnevale. Non ci sono solo quelle strumentali - e improbabili - delle destre. Come quelle di Simone Baldelli, deputato di Fi chiede al ministro Fioroni di smetterla di «usare questa storia del muticulturalismo nelle scuole come una cortina fumogena per nascondere i tagli che il suo governo ha fatto nel settore». O come quelle del responsabile scuola di An, Giuseppe Valditara lancia critiche alla scelta del ministro di voler eliminare dalla piazza portfolio e tutor («l’abbandono del portfolio e della figura del tutor? - dice Fioroni - non ho visto molti pianti»), dichiarando che con quest’atteggiamento «si rischia una controriforma della scuola».

Ma le frasi degli orfani della Moratti non riescono a far dimenticare i tanti problemi vissuti nei vari istituti. Problemi «tecnici» ma non solo. Ritorno tra i banchi, si diceva. Ma quali? Molti bambini, come nel comune di Ardera (Roma) dovranno svolgere le lezioni in container perchè mancano le strutture idonee. E già ieri si rendeva noto che il consigliere regionale dei Verdi, Enrico Fontana, sottolinea di aver «chiesto al presidente Marrazzo e a Costa di adottare misure urgenti per garantire il diritto allo studio e alla sicurezza della popolazione scolastica di Ardea».

A mancare sono principalmente i certificati di agibilità statica, igienico - sanitaria e di prevenzione degli incendi. Ma quest’anno mancano anche 200 supplenti che hanno rifiutato l’incarico.

Una scuola sotto i riflettori. E tra cori di critiche ed elogi c’è solo d’augurarsi che la “palestra della pace” sopravviva anche quest’anno agli attacchi e ai disagi che come ogni anno tornano a farsi vivi al suono della campanella.