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Liberazione-Scuola, aboliti gli esami alle elementari Moratti promuove i piccoli privatisti

Una norma dell'ultima ora toglie controlli sugli istituti non statali e non paritari. La denuncia della Cgil Scuola, aboliti gli esami alle elementari Moratti promuove i piccoli privatisti ...

08/02/2006
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Liberazione

Una norma dell'ultima ora toglie controlli sugli istituti non statali e non paritari. La denuncia della Cgil
Scuola, aboliti gli esami alle elementari Moratti promuove i piccoli privatisti
Beatrice Macchia
Ancora un regalo alle scuole private. Da quest'anno infatti gli alunni iscritti alle elementari private, "non statali non paritarie", per passare da una classe all'altra non saranno più soggetti al consueto esame annuale. Così è stato stabilito da un recente provvedimento firmato dal direttore generale per gli Ordinamenti scolastici del ministero dell'Istruzione, Silvio Criscuoli. Ancora un colpo di mano "spinto" dalla ministra Letizia Moratti.
Il tutto è partito il 31 gennaio scorso con una nota, la 777 del ministero della pubblica istruzione che stabilisce: "sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento, gli alunni soggetti all'obbligo scolastico, che si avvalgono dell'istruzione privata, assicurata presso strutture scolastiche organizzate (scuole private non paritarie), non sono tenuti a sostenere, al termine di ciascun anno scolastico, esami di idoneità alla classe successiva, ivi compresi, al termine della scuola primaria, gli esami di idoneità alla prima classe della scuola secondaria di primo grado".

Spiega Enrico Panini, segretario generale Flc-Cgil: "Evidente che in questo modo si cancella un altro elemento di garanzia per i ragazzi che frequentano le private, e le loro famiglie, e viene meno una funzione di controllo della qualità da parte del sistema pubblico".

Tutte le volte - avverte Panini - che in una circolare si trovano frasi del tipo "sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento" c'è da aver paura per il rispetto del diritto e delle regole.

"Quanto previsto dalla nota del ministero rafforza questa deduzione - spiega ancora il segretario Cgil Scuola - ed è la dimostrazione che per le private basta chiedere che la risposta arriva subito. Ormai non esistono più freni in questa opera di abuso sulle norme esistenti. Che si tratti di una concessione "fuori sacco" lo dimostra il fatto che non solo con una nota si modificano norme contenute in un decreto legislativo ma anche il fatto che le stesse norme sulla scuola privata non paritaria, contenute nell'emendamento governativo (al DL 205/'05 e che - dopo la conversione del Decreto in legge alla Camera avvenuta il 2 febbraio, cioè dopo l'uscita della Nota 777) non sono ancora entrate in vigore, non prevedono nulla di quanto viene stabilito dal ministero".

Il ministero, per dirla con Panini, evidentemente ha raccolto "il grido di dolore di alcuni gestori di scuole private ed in nome del primato del mercato è corso fulmineamente in loro soccorso abolendo gli esami annuali di idoneità". E la Cgil che fa? "Abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale di impugnare la nota ministeriale e sappiamo di dirigenti scolastici di scuole pubbliche che stanno valutando a loro volta la possibilità di impugnare la norma per gli evidenti effetti distorsivi sul sistema pubblico. Stiamo, inoltre, valutando l'organizzazione di iniziative di protesta".

Cosa accadrà? Prima della legge sulla parità scolastica (aprile 2000) i piccoli delle scuole elementari private autorizzate, per essere promossi alla classe successiva dovevano sostenere un esame al cospetto di una commissione giudicatrice esterna, con maestre provenienti dalla scuola statale. Poi, per le scuole private che ne fecero richiesta - ed erano in possesso dei requisiti - arrivò la parità scolastica, che le equiparava in tutto alle scuole statali. E per gli alunni iscritti nelle paritarie finì l'angoscia dell'esame a giugno. Per tutti coloro che, invece, rimasero iscritti nelle scuole private autorizzate (era questa la dicitura delle elementari private prima che fosse approvata la legge sulla parità) rimaneva l'obbligo di sostenere gli esami per il passaggio alla classe successiva.

Ma da una settimana è appunto cambiato tutto. Proprio con la nota numero 777 del 31 gennaio. Niente più esami per nessuno: alunni delle statali, delle paritarie e delle non paritarie. Compresi coloro che passano dalla scuola elementare alla media che fino al due anni fa sostenevano gli esami di quinta elementare. "L'obbligo di sostenere esami di idoneità al termine di ciascun anno scolastico permane, invece, nei confronti degli alunni in età di scolarizzazione obbligatoria che si avvalgono dell'istruzione paterna". Quelli che vengono preparati privatamente dalle famiglie.

"E' un ulteriore passo verso lo scadimento della qualità dell'intera offerta formativa - ribatte Loredana Fraleone, responsabile scuola di Rifondazione comunista -. Da oggi gli studenti delle scuole private non avranno più nessuna garanzia nel momento in cui dovranno affrontare l'esame che conclude il ciclo scolastico, visto che fino a quel momento non ci sarà nessuna verifica. Sarà compito dell'Unione invertire la rotta"
Nei fatti la "nota Criscuoli" anticipa e, per certi versi, sorpassa anche quello che il 2 febbraio scorso ha approvato il parlamento a proposito di Norme in materia di scuole non statali (articolo 1 bis della legge di conversione). Sottolinea Panini questa "novità non sarebbe contemplata da nessuna norma: passata, presente e futura". Appunto, neppure dalla recente norma contenuta nella legge di conversione del decreto-legge 250. Ma la nota, con ben due giorni di anticipo, parla già di scuole private "non paritarie", denominazione prima di allora mai entrata nella legislazione scolastica italiana e introdotta appunto dal decreto-legge in questione. "Non solo le scuole di cui si parla nella nota appartengono ad un "non sistema" - commenta il segretario Cgil Scuola - ma le stesse norme sulla scuola privata non paritaria, previste dall'emendamento governativo al decreto legge 250, che non sono ancora entrate in vigore, non prevedono nulla di tutto ciò".

In Italia sono autorizzate ad erogare il servizio scolastico anche "le scuole non statali non paritarie". Ma quali sono i requisiti che devono possedere queste scuole? Semplici e a buon mercato. Secondo la recente legge omnibus approvata dal parlamento, per mettere su una scuola non paritaria basterà: svolgere un'attività organizzata di insegnamento; avere un progetto educativo e relativa offerta formativa, conformi ai principi della Costituzione e all'ordinamento scolastico italiano; disporre di locali, arredi e attrezzature conformi alle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza dei locali scolastici in relazione al numero degli studenti; impiegare personale docente e avvalersi di un coordinatore delle attività educative e didattiche forniti di titoli professionali coerenti con gli insegnamenti impartiti e con l'offerta formativa della scuola, nonché di idoneo personale tecnico e amministrativo; che nella scuola ci siano gli alunni, in età non inferiore a quella prevista dai vigenti ordinamenti scolastici. Nulla per quanto riguarda la paga degli insegnanti, punto cruciale per le organizzazioni sindacali.