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Liberazione: Scuola, Prc: «Bene Fioroni

Maturità: si torna alle commissioni miste e al Presidente esterno Gagliardi: «Si ridà dignità ad una scuola depauperata»

01/08/2006
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Liberazione

Davide Varì

«La proposta del Ministro dell’Istruzione che modifica l’esame di maturità ci sembra, come prima impressione, molto interessante e condivisibile». E’ il giudizio delle senatrici di Rifondazione Comunista Giovanna Capelli e Rina Galgliardi che danno un sostanziale via libera alle linee guida che stanno ispirando la riforma dell’esame di maturità promossa dal Ministro Fioroni e che sarà presentata nel Consiglio dei Ministri del prossimo 4 agosto.

L’orientamento che viene a delinearsi per i “nuovi” esami di maturità prevede che ci sia un ritorno alle commissioni miste. Una decisione che accoglie le richieste dell’Associazione Docenti Italiani, i quali insistono sull’importanza di una commissione d’esame composta per metà da membri interni e per l'altra metà da membri esterni. E’ pressochè certa, inoltre, la presenza di un Presidente di Commissione anch’esso esterno. Una decisione, quest’ultima, che ribalta la scelta del Presidente unico voluta nel 2002 da Letizia Moratti.

Una riforma, quella dell’ex Ministro dell’istruzione che, sempre secondo le due senatrici di Rifondazione, «aveva dequalificato i diplomi e dannegiato i giovani, rendendo l’esame una sorta di burla burocratica. E’giusto invece ridare a questo fondamentale momento di passaggio dignità e valore. Forse solo il declassamento della prova orale rispetto ai crediti ottenuti nel corso degli anni - continuano Capelli e Gagliardi - ci lascia perplesse. Crediamo infatti che quello sia li momento in cui davvero uno studente può dimostrare la sua maturità: concettuale, organizzativa e culturale». Un riferimento diretto, quest’ultimo, alla volontà del Ministro Fioroni di riformare i criteri di valutazione, con crediti in discesa per gli orali e in salita per gli ultimi tre anni di studio.

Ma la riforma di Fioroni non dovrebbe finire qui. Se il 19 luglio lo stesso Ministro aveva dichiarato l’intenzione di modificare solo la parte delle commissioni d’esame: «Non sarà niente di eccezionale modificheremo solo la composizione delle commissioni», sembra che Fioroni abbia cambiato idea ed abbia voluto accogliere anche le altre richieste dell’Associazione Docenti Italiani che chiedevano il superamento di una prova di ammissione all'esame o il ritorno degli scrutini. Per i privatisti, inoltre, si attendono norme più rigide.

L’Associazione docenti italiani chiede anche di sdoppiare l’esame di Stato in due livelli: gli allievi del penultimo anno dovrebbero sostenere alcune prove su materie di carattere generale esaminati da una commissione interna. Per l’esame finale, utile all’accesso ai corsi universitari, le prove dovrebbero essere gestite dall’esterno.

L’oggetto dei programmi dell’ultimo anno, e delle prove d’esame, dovrebbero essere esclusivamente le discipline di indirizzo, «scelte sulla base della coerenza con sbocco successivo». A questo proposito, prosegue l’Associazione dei docenti, l’esame del quinto anno «dovrebbe sostituire completamente i test d’ingresso attualmente svolti dalle Università».

Nel frattempo le Associazioni professionali degli insegnanti hanno creato un vero e proprio “Forum” volto a rivedere gli aspetti più critici dell'attuale esame di Stato.