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Liberazione-Scuola sull'orlo di una crisi d'organico

Scuola sull'orlo di una crisi d'organico Denuncia Cgil: le mancate assunzioni rasentano l'interruzione di pubblico servizio. Nuove adesioni alla manifestazione per fermare Moratti Interru...

07/05/2004
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Liberazione

Scuola sull'orlo di una crisi d'organico
Denuncia Cgil: le mancate assunzioni rasentano l'interruzione di pubblico servizio. Nuove adesioni alla manifestazione per fermare Moratti
Interruzione di pubblico servizio. Questo sta per fare Letizia Moratti se gli organici della scuola non saranno rimpolpati prima del prossimo anno scolastico. Lo denuncia Enrico Panini, leader della Cgil scuola all'uscita dal tavolo con il ministero che solo due giorni fa aveva annunciato 625 nuove assunzioni. "Una goccia nel mare, dice l'esponente confederale, se si pensa che 200mila posti sono già ricoperti da personale precario grazie all'uso abnorme del precariato come elemento di flessibilità", in una scuola che sta per essere squinternata dalla cosiddetta riforma.
Stavolta, il gioco delle tre carte di Viale Trastevere si basa su previsioni sottostimate - lo ha rivelato anche la deputata Prc Titti De Simone, appena mercoledì in commissione scuola di Montecitorio - e smentite dalle stesse direzioni territoriali, gli ex provveditorati. Il saldo-iscrizioni sarà attivo in Lombardia (+15mila), Emilia (+11mila), Piemonte (+7mila), e Sicilia (+9mila). Inoltre 4500 piccoli pugliesi inizieranno la scuola materna a 2 anni e mezzo, miracolo della controriforma, sebbene non sia stato firmato alcun accordo regionale con gli enti locali. Ottomila scolari emiliani saranno tagliati fuori dal tempo pieno benché ne abbiano fatto regolare richiesta e gli esclusi saranno il doppio in Lombardia. I tagli stanno mettendo in difficoltà le scuole e il problema degli organici sembra destinato a diventare esplosivo. Il ministero ha promesso ai confederali un nuovo monitoraggio sui fabbisogni e a settembre potrebbero essere sistemate un po' di toppe.

Nel corso del tavolo di ieri i sindacati hanno ricevuto la bozza di uno schema del decreto sul diritto-dovere all'istruzione. Si tratta del secondo decreto attuativo della "riforma" Moratti (il primo è quello che, tra l'altro, liquida tempo pieno e tempo prolungato) ed è relativo alle superiori. Per i dettagli, però, si dovrà attendere il nuovo tavolo fissato per il 19 maggio.

Da parte sua Moratti giura che entro la metà di giugno saranno completate le graduatorie per 15mila assunzioni temporanee e intanto prova a difendere il tutor, nome nuovo per una figura di maestro prevalente che rispolvera gli stereotipi dell'insegnante vecchio stile scalzato dalle riforme che avevano reso le elementari italiane oggetto di attenzione da parte dei pedagogisti di tutto il mondo. E' qualcosa che prima non c'era, giura la ministra assicurando che la funzione tutoriale nulla toglierebbe all'equipe di docenti. "E' il senso della collegialità a smentire la ministra - spiega Loredana Fraleone, responsabile nazionale scuola di Rifondazione - un modello adottato anche dall'industria più avanzata che è più efficace e si basa sulla cooperazione e la relazione paritaria delle competenze. Il tutor è una figura che viene utilizzata per gerarchizzare il lavoro docente scardinando l'efficacia di quella relazione. In molte scuole questa roba viene fatta saltare dai collegi dei docenti, quasi disobbedendo, e parecchi dirigenti propongono che quelle funzioni siano scomposte e ridistribuite tra i docenti vanificando il decreto".

Contro il maestro tutor e in difesa del tempo pieno e di scuola e università pubbliche, il 15 maggio Roma si riempirà di nuovo delle decine di migliaia di cittadini, insegnanti, lavoratori e studenti che non hanno mai smesso di battersi contro i processi di privatizzazione, precarizzazione e dequalificazione innescati da tempo ma portati all'esasperazione dalla ministra ultraliberista, la più contestata della compagine berlusconiana. Le adesioni continuano ad arrivare (vedi il box a fianco) e per quel giorno scenderanno in sciopero i Cobas che hanno indetto una giornata di astensione mettendola a disposizione di tutto il comparto. "Avremmo voluto ci si arrivasse con le altre sigle - spiega il portavoce Piero Bernocchi - così non è stato ma è importante che anche i lavoratori diano un segnale forte prima della fine delle lezioni".

Checchino Antonini