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Liberazione-Scuola, trappola sullo sciopero generale

La commissione di garanzia boccia il 18 ottobre Scuola, trappola sullo sciopero generale Checchino Antonini "La Cgil conferma la proclamazione dello sciopero generale del 18 ottobre al qual...

27/09/2002
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Liberazione

La commissione di garanzia boccia il 18 ottobre
Scuola, trappola sullo sciopero generale
Checchino Antonini
"La Cgil conferma la proclamazione dello sciopero generale del 18 ottobre al quale aderisce anche il comparto scuola". Con questo scarno comunicato, e con una lettera di contestazione alla commissione di garanzia sullo sciopero, il più grande sindacato italiano ha replicato ieri sera alla bocciatura che l'organo di controllo sulle astensioni dal lavoro aveva emesso in giornata: visto che la Gilda (sigla di soli insegnanti), dopo l'annuncio dello sciopero generale, aveva fissato per il 14 il suo sciopero, la Cgil-scuola (e altre sigle come Cobas, Usi e Cub) avrebbe dovuto rinunciare alla sua agitazione perché altrimenti non sarebbe stato rispettato l'intervallo di dieci giorni che deve intercorrere tra iniziative del genere in uno stesso comparto. La commissione di garanzia pare aver scelto di dare precedenza allo sciopero che si "consuma" più presto piuttosto che a quello proclamato prima.
Altre volte, inoltre, non sarebbe stata fatta valere la concomitanza tra agitazioni di settore e scioperi generali. Per questo i Cobas sentono odore di "trappola". Spiega il loro portavoce Piero Bernocchi che "Berlusconi teme moltissimo la riuscita dello sciopero generale e sta evidentemente facendo di tutto per ridurne la portata. Il pronunciamento, pare inedito, della commissione di garanzia, va a colpire tutta la scuola e, infatti, sia la Cisl, sia la Uil, lo Snals più altre sigle minori si sono sbrigate a far confluire le rispettive agitazioni sulla data scelta dalla Gilda agitando lo spauracchio di eventuali sanzioni disciplinari per gli irriducibili del 18. "Il pretesto utilizzato - prosegue Bernocchi - non ha senso, non si può far interferire uno sciopero di categoria con uno generale. Altrimenti non si potrebbe mai svolgere un'agitazione generale visto che ci sarà sempre qualche sciopero di settore".

I comitati di base, che riconfermano la scelta del 18 ottobre, insistono sulla coincidenza tra la bocciatura della commissione di garanzia e la scelta di Cisl e Uil. Poche ore prima, uscendo da Palazzo Chigi, era stato il leader della Cisl, Pezzotta a dire che lo sciopero generale "non aiuta l'unità sindacale". Ma la finanziaria è indigeribile perfino per i firmatari del "patto per l'Italia" che, in qualche modo, devono dar segni di conflittualità almeno in alcuni settori. Così, da un lato si stringono patti epocali con il governo, dall'altro se ne criticano le politiche di "contenimento della spesa, tagli di organici, di classi e di misure di sostegno", come fa la Cisl scuola proclamando il suo sciopero "per la scuola e della scuola", ossia non generale.

Da parte sua, la Uil scuola, non può fare a meno di notare che la legge economica sia punitiva per il comparto: "il contratto, scaduto da nove mesi, è fermo; le promesse di investimenti del Dpef non sono state mantenute e si prefigura nella finanziaria, tagli e modifiche peggiorative".

Silenzio dal quartier generale della Gilda e anche da parte di Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola che, per la verità, ieri era a Mestre (altro fronte caldo per la difesa della pubblica istruzione) per una iniziativa contro la legge veneta sui buoni scuola sulla quale il 6 ottobre si svolgerà un referendum regionale abrogativo per il quale le sinistre hanno fatto il pieno di firme. "Ingiusta, iniqua e incostituzionale", così Panini ha definito il pagamento delle rette delle scuole private effettuato dalla Giunta Galan con denaro pubblico.