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Liberazione: Troppi alunni stranieri e Gelmini li "taglia":in classe massimo 30%

La proposta dal 2010. E sui precari: «Più spazio con i pensionamenti»

20/03/2009
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Liberazione

Massimo 30% di alunni stranieri per ciascuna classe.
Non è una legge, ma la proposta della ministra Gelmini per evitare il sovraffollamento di studenti migranti nelle scuole.
Gelmini fa riferimento alla vicenda della Pisacane di Roma che comprende 143 alunni senza la cittadinanza italiana su 173, e la questione ha provocato numerosi articoli sui giornali che descrivono la scuola come ormai invivibile, con il rischio di una mancata integrazione da parte dei piccoli stranieri che invece riceverebbero beneficio dal condividere gli spazi con compagni italiani. Molti genitori italiani, spaventati dall'altissimo numero di stranieri, hanno scelto di iscrivere i propri figli altrove causando lo sconcerto degli insegnanti e della direzione che temono la chiusura. Ora la ministra della Pubblica Istruzione non promette che le regole cambieranno, ma si impegna a farlo probabilmente entro il 2010.
Realtà come quella della Pisacane sono comunque rare, ma non rarissime, e si limitano alle zone periferiche delle grandi città o dei territori ad alto tasso di migrazione. Una scuola elementare di Milano, in zona San Siro, sfiora il 90% degli alunni stranieri, e già fioccano le classi prime con il 100% di studenti non italiani nel capoluogo lombardo.
«Si devono impegnare risorse per accompagnare i bambini immigrati nella conoscenza della lingua italiana», ha spiegato Gelmini, che però vuole sottolineare come la norma sulla denuncia al pronto soccorso dei migranti irregolari non è esteso alle scuole: le maestre, insomma, non sono tenute a segnalare i figli di persone senza il permesso di soggiorno. Secondo l'ultimo rapporto del ministero dell'Istruzione pubblicato nel marzo 2008, gli alunni non italiani sono poco più di 500mila, sparsi in tutto il Paese ma con una incidenza più elevata nel Nord-Est (9,3%) anche se la città con un numero maggiore di studenti stranieri è Milano con il 14,2%. Quasi sette scuole su dieci accolgono alunni senza la cittadinanza italiana, anche se occorre fare un distinguo: moltissimi di questi studenti sono nati in Italia e dunque sono altamente integrati.
In una conferenza stampaa palazzo Chigi, Gelmini ha inoltre plaudito all'emendamento che il ministro Brunetta presenterà a breve e che consentirà il pensionamento di 9mila insegnanti e 2mila impiegati come personale ausiliario nelle scuole (Ata): per la ministra ci sarebbe dunque «più spazio per i precari». Poi ha annunciato che dall'anno prossimo i corsi universitari diminuiranno del 20%, uno snellimento degli oltre 5mila corsi tuttora attivati che succhiano, per il ministero, una quantità immane di finanziamenti all'università.
Sul cinque in condotta, che verrà comminato agli studenti irrequieti, Gelmini ripete che farà media con le altre materie così gli studenti disciplinati «verranno premiati». Ecco dunque la nuova strategia: studiare poco e comportarsi bene, una sicura ricetta per farsi promuovere. Non sarà pedagogicamente corretto, ma questa è la filosofia che spira a viale Trastevere.