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Liberazione-Università, gli atenei compatti contro Moratti

Università, gli atenei compatti contro Moratti No di tutti i Senati accademici al disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti Un coro compatto di protesta, anche ieri, si è levato da t...

01/07/2005
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Liberazione

Università, gli atenei compatti contro Moratti
No di tutti i Senati accademici al disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti
Un coro compatto di protesta, anche ieri, si è levato da tutti gli atenei italiani, contro il disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari, attualmente in discussione al Senato e voluto dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Nella giornata di mobilitazione nazionale proposta dalla Crui - la conferenza dei rettori delle università italiane - i Senati accademici italiani hanno votato in seduta straordinaria la mozione predisposta dalla stessa Crui il 23 giugno contro il testo legislativo.
Il documento stilato dai rettori "esprime con forza il più netto dissenso rispetto al proseguimento della discussione del provvedimento, considerando gli effetti devastanti sulla qualità del sistema universitario che ne deriverebbero". E, spiega Piero Tosi - presidente della Crui e rettore dell'Università di Siena - "chiede di cambiare radicalmente o di eliminare del tutto il ddl, visto il disaccordo completo che lo criconda".

A Roma, alla Sapienza, si è registrato un "dibattito serrato", al termine del quale il Senato accademico, a larga maggioranza, ha approvato il documento. Stessa situazione a Milano, dove si sono espressi contro il disegno di legge i rettori dei tre principali atenei della città: Statale, Politecnico e Bicocca.

Anche il rettore di Bologna, Pier Ugo Calzolari, e il Senato accademico felsineo hanno fatto propria la mozione, sottolineando in particolare la "grave" situazione dei ricercatori, "la categoria di colleghi in prima linea nel mantenimento della qualità della ricerca scientifica italiana in questi anni, di cui non possiamo accettare il diseredamento sostanziale". Approvazione all'unanimità del documento della Crui anche all'università napoletana Federico II, l'ateneo più grande del Sud Italia.

Il rettore di Palermo, Giuseppe Silvestri, con il mandato conferitogli dal Senato accademico, ha espresso "il netto dissenso dell'ateneo palermitano per il ddl licenziato dopo un confuso iter procedurale dalla Camera, e come considerato dalla Crui, totalmente inaccettabile", mentre per il rettore dell'università della Basilicata "in caso di approvazione definitiva del ddl, mi dimetterei immediatamente, chiederei il pre-pensionamento e andrei a chiudere la mia carriera di ricercatore all'estero".

La mozione della Crui è stata approvata a grande maggioranza anche dai Senati accademici degli altri atenei italiani. Ai quali il ministro Moratti, in una nota, ribadisce che in 3 anni con il disegno di legge sulla docenza universitaria verranno creati dieci mila nuovi posti per i ricercatori. E che "verranno valutate, come peraltro è già stato fatto nel corso dell'iter precedente, le ulteriori eventuali osservazioni e proposte della comunità accademica".