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Libertà-I problemi vecchi e nuovi

Conto alla rovescia per 30 mila studenti. C'è chi inizia già il 12 settembre. I problemi vecchi e nuovi Superiori, boom di iscritti e pochi spaziPrima "campanella" tra venti di sciopero ed emergenz...

21/08/2005
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Libertà

Conto alla rovescia per 30 mila studenti. C'è chi inizia già il 12 settembre. I problemi vecchi e nuovi
Superiori, boom di iscritti e pochi spaziPrima "campanella" tra venti di sciopero ed emergenza bidelli

La scuola riaprirà i quaderni tra una manciata di giorni. Non pochi istituti superiori hanno scelto infatti di anticipare l'avvio scolastico al 12 settembre - rispetto alla data regionale del 19 - mentre per medie ed elementari si parla del giorno 15. Sono circa trentamila gli studenti chiamati all'appello, dai più piccoli ai più grandi. Un inizio d'anno che, come sempre, porta nello zaino problemi vecchi e nuovi. Cresce la popolazione scolastica delle Superiori (di circa 400 studenti rispetto al 2004), ma questo implica funambolismi per allestire aule e laboratori. Emblematico il caso del liceo scientifico Respighi, che aumenta di ben dieci classi (334 ragazzi di terza media lo hanno scelto), allestite all'ultimo piano dell'ex-professionale Leonardo da Vinci (Itis Marconi), i cui studenti conserveranno un accesso autonomo da via Negri. In ascesa Colombini e Alberghiero, quest'ultimo, in particolare, affamato di spazi. Ma sulla prima campanella si addensano anche venti di sciopero degli insegnanti, a fronte di un contratto non firmato, e la penuria, denuncia il sindacato, del personale non docente, bidelli e amministrativi.
E cominciamo dai temi generali che potrebbero oscurare l'avvio delle lezioni: c'è il contratto del personale docente scaduto da due anni - elenca Marina Molinari (Cisl scuola) - di sciopero si parla da giugno e se il 7 settembre l'incontro romano tra ministero e rappresentanze sindacali non offrirà una schiarita, i primi giorni di scuola potrebbero incassare la mobilitazione più dura degli insegnanti. A ruota, il 17 ottobre è il termine per dare attuazione alla temuta riforma delle scuole di secondo grado e se la Moratti tirerà dritto senza nuove proroghe, gli istituti avranno solo un paio di mesi prima delle pre-iscrizioni di gennaio per chiarire l'offerta formativa. Decisamente nulla. E veniamo ai fattori locali. "Tutte le superiori sono in crescita, aumentano gli studenti che vogliono iscriversi e c'è forte richiesta di corsi serali vecchi e nuovi come quelli dell'Itis, molto attesi, per studenti lavoratori". Un bene, se non che la Provincia, competente sull'edilizia scolastica, ha dovuto correre a perdifiato per sistemare le cose, tra giugno e oggi. Cercano spazi un po' tutti: dall'istituto multi-indirizzo di Fiorenzuola al polo di Castelsangiovanni, e venendo alla città, dallo scientifico Respighi, al classico Gioia, che, pur in flessione, tiene le sue posizioni (250 iscrizioni) e ha avuto la sede-bis nella nuova palazzina degli ex Gesuiti della Fondazione, vi porterà circa 12 classi, ma 6 restano alloggiate al Romagnosi. Il Colombini aumenta di una cinquantina di studenti (205 domande), l'Alberghiero si espande (170 iscrizioni). "Una crescita legata anche all'aumento degli iscritti stranieri alle superiori" osserva Molinari. La Provincia però assicura un inizio dell'anno garantito sotto il profilo di aule e laboratori, come conferma Stefano Pozzoli, dirigente del servizio edilizia-coordinamento grandi opere. Della sistemazione per lo scientifico, s'è detto: dieci classi saranno trasferite alla Leonardo e potranno usufruire dell'ingresso principale. L'alberghiero conta un paio di classi in più e nel complesso dell'istituto agrario si è trovata una sistemazione in sede - viene spiegato - con diverso utilizzo di alcuni locali trasformati in aule. Per quest'anno, nessun trasferimento. Anche per il liceo scientifico e professionale per l'agricoltura di Castelsangiovanni si è lavorato a spazi in sede, usando locali come la biblioteca. E in accordo con il Comune castellano si vanno allestendo nuove aule in un edificio dell'Istituto sostentamento del clero da destinare al Casali per il commercio. Tornando a Piacenza, l'artistico, che quest'anno non è cresciuto (97 iscrizioni) ha però visto risistemati i laboratori, aggrediti dall'umidità, nel piano seminterrato. In generale, dove non aumentano gli alunni, crescono comunque le classi per effetto di presenze anche di disabili che modificano i numeri delle singole classi. E continua l'attrazione di certe scuole oltre i confini del Piacentino, che alimenta le iscrizioni. E' positivo, commenta Raffaella Morsia (Cgil scuola) che poli scolastici come il Volta di Castelsangiovanni (che unisce scientifico, industriali, ragioneria e professionali) e ugualmente il Mattei di Fiorenzuola continuino ad aumentare. "Si è frenato l'esodo di iscrizioni verso altre province, significa che l'investimento su questi poli, accompagnato da dubbi quando le scuole erano in calo, è invece servito". Per Morsia, la crescita generale di iscritti alle superiori significa che c'è un bisogno forte di "scuola". Ottimo anche il segnale di crescita degli studenti lavoratori. "E per fortuna all'Itis sono state autorizzate, seppur tardivamente, numerose sezioni di scuole serali". Un altro fattore che testimonia il bisogno di cultura più diffusa "in controtendenza con la legge Moratti che pone l'obbligo scolastico a 14 anni e formativo a 18, separando istruzione da formazione professionale, mentre noi puntiamo ad un obbligo scolastico fino a 18 anni, con una prima tranche di applicazione fino a 16". Non è pensabile di lasciare alle imprese - punge Morsia - la discrezionalità della formazione del lavoratore con l'addestramento professionale, a scuola gli studenti delle serali - tra cui molti giovani che rientrano nel sistema scolastico magari dopo abbandoni - cercano una più vasta e piena nozione di cultura. pat.sof.