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Libertà-I sindacati-O il governo cambia rotta o sarà sciopero"

In Italia I sindacati "O il governo cambia rotta o sarà sciopero" Roma - Il Governo è avvertito: ...

17/05/2004
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Libertà

In Italia
I sindacati
"O il governo cambia rotta o sarà sciopero"


Roma - Il Governo è avvertito: se non si cambierà rotta sul fronte della politica economica, del fisco e delle pensioni la lotta dei sindacati andrà avanti. Parola dei leader di Cgil, Cisl e Uil che, anche in vista della messa a punto del prossimo Dpef, promettono nuove iniziative di mobilitazione dopo lo sciopero generale del pubblico impiego di venerdì 21 maggio.
Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti ribadiscono la linea emersa la scorsa settimana a Chianciano, nel corso dell'Assemblea dei delegati della Cgil, e forse già in settimana si daranno appuntamento per vedere quali nuove iniziative mettere in campo per tenere viva l'attenzione sui temi della crisi industriale e dello sviluppo. Già da oggi partiranno assemblee in tutti i luoghi di lavoro. E inevitabilmente lo sciopero di venerdì prossimo per il rinnovo dei contratti pubblici sarà anche una prima risposta di piazza contro l'accelerazione impressa alla riforma delle pensioni, approvata al Senato con la fiducia, e contro il progetto Berlusconi-Tremonti per ridurre la pressione fiscale.
Difficile però - spiegano in casa sindacale - che si possa arrivare a un nuovo sciopero generale prima delle elezioni di giugno: "Se ne riparlerà dopo il voto". Questo sia per evitare strumentalizzazioni elettorali, sia per prendere tempo e vedere cosa succede sul fronte della riforma fiscale e del Dpef.
A due giorni dalla svolta di Chianciano che ha rilanciato l'unità d'azione tra Cgil, Cisl e Uil, Epifani torna all'attacco: "Se il Governo va avanti con le idee che ha messo in campo fino a oggi è evidente che dobbiamo continuare la mobilitazione. Una mobilitazione - ha sottolineato - fatta per il bene dei lavoratori e del Paese". Anche perché quest'ultimo - spiega il leader della Cgil - "senza una vera svolta rischia di affondare". Da qui il rinnovato appello al presidente designato di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, per un nuovo patto per lo sviluppo.
Uno dei fronti più caldi è quello del fisco. Scettici i sindacati sul piano annunciato dal premier Berlusconi e del ministro dell'Economia Tremonti per la riduzione della pressione fiscale: "Un taglio generalizzato delle tasse non va bene - spiega Epifani - sia perché non ci sono i soldi sia perché bisogna sostenere la produzione industriale".


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