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Libertà-il mugugno dei prof

ROMAComincia sotto il segno del malumore, se non della vera e propria protesta, l'esame di maturità 2002. Ques...

18/06/2002
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Libertà


ROMAComincia sotto il segno del malumore, se non della vera e propria protesta, l'esame di maturità 2002. Quest'anno sono 460 mila gli studenti coinvolti da domani nella prova ma i ragazzi si troveranno di fronte insegnanti tutt'altro che contenti per la mancanza di fondi con i quali pagare i commissari e per i criteri adottati dal governo per la formazione delle commissioni. Per la prima volta, infatti, a dover esprimere una valutazione sul rendimento di ogni singolo ragazzo sarà una commissione composta interamente da professori interni, con la sola eccezione del presidente. La novità, che per quest'anno non riguarda le scuole paritarie o legalmente riconosciute, è stata voluta dal governo che in questo modo conta di risparmiare 150 milioni di euro, ma è contestata dai docenti per i quali si rischia di "squalificare" l'esame di stato. Polemiche a parte, il via all'esame verrà dato come al solito dalla prova di italiano, alla quale faranno seguito gli altri due scritti (lingua straniera e materie specifiche) il 19 e il 24 giugno. Ancora per quest'anno, delle tre prove due sono nazionali e una viene decisa dalle singole commissioni. In questi giorni si è molto parlato dei rischi per gli studenti sorpresi a comunicare in qualsiasi modo con l'esterno. Per evitare il ripetersi della brutta figura fatta lo scorso anno, quando siti internet facevano a gara nel fornire agli studenti le soluzioni degli scritti prima ancora della fine dell'esame, quest'anno il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti è corsa ai ripari in tempo avvertendo tutti, professori e ragazzi: chiunque verrà sorpreso a trafficare con il cellulare, minaccia una circolare del 29 maggio scorso, verrà espulso dalla prova e perderà l'anno. Off limits anche le aule con i computer, che dovranno essere rigorosamente "blindate" e rese inaccessibili agli studenti. Rete vietata, insomma, almeno per le ore previste per l'esame. In tempi di prove, però, qualcuno si è preso la briga di invertire per una volta i ruoli chiedendo agli studenti di cento città di valutare i professori. A farlo è stata l'Unione degli studenti con un questionario al quale hanno risposto in 29.238. I risultati? I prof. vengono promossi per quanto riguarda la preparazione, ma criticati per le capacità di insegnamento e di creare relazioni. Ma non basta. Secondo i ragazzi, ai quali è stato chiesto anche se nelle rispettive scuole vengono rispettati i loro diritti, nelle aule esisterebbe un rischio reale di "autoritarismo vecchio stile" e di chiusura degli spazi di democrazia e partecipazione. Carlo Lania