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Libri di storia libri di favole e il Tar(lo) rode ancora

La giovane scrittrice di favole si è pronunciata sulla proposta dell’on.Carlucci (Pdl) di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul contenuto dei libri di testo di storia a suo parere troppo orientati a sinistra. “Il problema esiste” ha concordato

20/04/2011
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l'Unità

Libri di storia e libri di favole
La giovane scrittrice di favole si è pronunciata sulla proposta dell’on.Carlucci (Pdl) di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul contenuto dei libri di testo di storia a suo parere troppo orientati a sinistra. “Il problema esiste” ha concordato con la Carlucci il giovane Ministro. Il 10 maggio 1933, nell’Opernplatz di Berlino, l’Associazione degli studenti nazional-socialisti organizzò “la pubblica messa al rogo delle deleterie opere ebraiche”. C’era una volta un rogo di libri a cui seguì la tragedia. Non è l’inizio di un favola, gentile e giovane ministro, fu l’inizio di un incubo.


Il TARlo rode ancora
Abbiamo perso il conto ma il Tar del Lazio qualche giorno fa , ancora una volta, ha dato torto al giovane Ministro accogliendo un ricorso presentato da un gruppo di genitori e dalla Flc-Cgil e relativo ai tagli degli ultimi due anni scolastici. Annullate le circolari ministeriali perché basate su un decreto non emanato all’epoca dell’invio delle stesse. Insomma un giovane Ministro che ha un record epocale. Il più alto numero di provvedimenti di giudizi amministrativi sfavorevoli. Anche per questo occorre cambiare. Dalli al giudice “comunista”…. Nelle favole non sono così i giudici. Raccomandiamo alla giovane scrittrice di favole di leggerne una, è di La Fontaine, si intitola “Il giudice, l’ospitaliero ed il solitario. Buona lettura e….. alla prossima sentenza del TAR.lo.

Gli Spicchi precedenti

Gli “estorsori” della scuola statale.

L’antefatto: in una scuola statale torinese il Dirigente scolastico ha chiesto un contributo economico alle famiglie .
“Quando sono arrivata, ha dichiarato la Preside, ho trovato in cassa appena 3.900 euro ed ho richiesto un contributo di 5 euro mensili.”
Per acquistare dal sapone alla carta igienica e per riparare le fotocopiatrici.
Ma anche per pagare gli insegnanti di sostegno per le ore che le famiglie strappano a suon di sentenze contro il MIUR.
Le famiglie non l’hanno presa bene.
E, in via di principio, non hanno torto perché per le necessità della scuola statale deve provvedere il MIUR, il dicastero retto dal giovane Ministro.
In un intervista la giovane scrittrice di favole ha pensato bene di rifare una dura reprimenda contro  i Dirigenti scolastici che, di fronte ai tagli e ai crediti vantati nei confronti del Ministero, hanno la pretesa di chiedere un contributo economico alle famiglie per assicurare l’ordinario e quotidiano funzionamento delle scuole statali italiane.
“Oggi i soldi ci sono e chi se li fa dare dalle famiglie lo fa per attaccare il governo”
I soldi ci sono? Quindi sembrerebbe di capire che il giovane Ministro ritiene inesigibili da parte delle scuole ad esempio i fondi per pagare i vicari che sostituiscono i Dirigenti e che le scuole statali non ricevono più da due anni.
I vicepresidi che conosco, alcuni anche bene per ragioni familiari, stanno ancora aspettando di essere pagati.
Per evitare le accuse di“estorsione” bisognerà consigliare ai Dirigenti scolastici di richiedere i decreti ingiuntivi contro il MIUR?
E se i soldi ci sono perché il MIUR non salda i debiti con le scuole? Per le sole spese obbligatorie, come ha documentato la FLC-CGIL, il debito del MIUR nei confronti delle scuole supera il miliardo di euro.
I soldi ci sono? Posso far sapere al giovane Ministro di aver ricevuto in questi giorni un saldo relativo a prestazioni lavorative del 2008/2009 peraltro senza interessi e rivalutazione monetaria?
I soldi ci sono.
Le favole pure.
Si può continuare a scriverle.
Per il secondo volume da dare alle stampe.

I consiglieri della Principessa.
L’azione di governo e la politica scolastica di un Ministro spesso sono condizionati dalla scelta degli uomini e delle donne che si nominano come propri consiglieri o consulenti.
La giovane scrittrice di favole non fa eccezione anche se, probabilmente, le valutazioni fatte nella scelta delle persone che l’aiutano non devono essere state, come nel caso di de Mattei, particolarmente felici.
Il prof.. Giorgio Israel , nominato dal giovane Ministro come presidente della Commissione che si è occupata della formazione iniziale degli insegnanti, non si è espresso in termini molto lusinghieri nei confronti di un altro consulente dell’on. Gelmini , l’ingegnere Roger Abravanel.
Abravanel è l’ispiratore della sperimentazione-lotteria  “meritocratica” (v. Spicchi precedenti)  che, ahimè, le scuole italiane , dal Nord al Sud, hanno sonoramente bocciato nelle settimane scorse.
Di una affermazione di Abravanel fatta in una intervista e relativa alla  concezione del ruolo della scuola (un tema non proprio secondario) ,  Israel, in un commento, ha scritto testualmente: “Questa è una sciocchezza talmente grande e una manifestazione così clamorosa di ignoranza della storia della cultura e della scienza da non meritare commenti. Chi l'ha detta dovrebbe per primo sottoporsi a valutazione, il cui risultato sarebbe alquanto severo.”
No comment.
Non si spara sulla Croce Rossa…..

Le favole della Gelmini e qualche suggerimento a Fabio Fazio.
Domenica a “Che tempo che fa” abbiamo appreso due cose interessanti.
Che il giovane Ministro Gelmini racconta le favole (ma non ne dubitavamo) e che Fabio Fazio legge la sezione “Scuola” dell’Unità.
Le favole del giovane Ministro nella trasmissione televisiva hanno riguardato  largamente gli insegnanti .
Ci ha raccontato di aver salvaguardato gli scatti di anzianità e di voler premiare il merito.
Posso chiedere a Fazio di fare queste semplici domande durante il prossimo incontro col giovane Ministro che scrive e racconta le favole?
Fra gli sprechi il giovane Ministro ci mette anche lo studio eliminato del Diritto e della Costituzione?
Quante scuole hanno rifiutato la sperimentazione sul “merito” che prevedeva di “premiare” i pochi“meritevoli” dopo aver impoverito i tanti capaci? E quante quelle che l’hanno accettata?
Gli scatti di anzianità sono stati ripristinati per i tre anni di taglio o solo per l’anno corrente e senza gli effetti giuridici ad essi legati?
E poi il domandone finale: quante cause ha perso, in tutta Italia,  il MIUR nei confronti di famiglie di alunni disabili che per poter assicurare ai loro figli l’insegnante di sostegno hanno dovuto avviare dei giudizi contro il Ministero di Viale Trastevere?
Questa è la riforma della giustizia  e dell’istruzione che ci aspettiamo…….

La privacy ed il dovere violato.
Stavolta il giovane Ministro, direttamente, non c’entra.
Ma la “cultura” della sua maggioranza politica certamente sì.
Una Dirigente scolastica di una scuola media campana è stata denunciata dalla Polizia per essersi rifiutata di fornire generalità e domicilio di due alunni che frequentano il suo istituto e che erano stati riaccompagnati in classe per essere identificati dopo aver vandalizzato un’auto parcheggiata all’esterno.
Motivazione del rifiuto della Preside?
La privacy.
In tempo di “bunga – bunga” e di invocazione ingiustificata della riservatezza su comportamenti privati assunti da un pubblico funzionario, nell’esercizio delle sue funzioni o per la sua qualità poco importa, come volete che potesse rispondere la Preside?
Se uno se la sente ripetere ossessivamente anche quando non c’entra nulla,la parolina magica (privacy, privacy, privacy fino alla nausea), poi alla fine si convince e scambia il suo dovere (violato) con la necessità di tutela della riservatezza.
Anche alla Preside servirebbe “Cittadinanza e Costituzione”.
Lo ripeto fino alla nausea “Cittadinanza e Costituzione, “Cittadinanza e Costituzione, “Cittadinanza e costituzione”, così magari, per analogia, si convince pure il giovane Ministro.
Come per la privacy ed il “bunga bunga”……


I morti nelle scuole fatiscenti e “Cittadinanza e Costituzione”.
L’Italia ha conosciuto una serie di tragiche vicende (da S. Giuliano di Puglia a Casalecchio di Reno) che hanno riguardato edifici scolastici non a norma.
Non voglio ricordare, perché rinnoverebbe il dolore dei genitori,  le parole del giovane Ministro dopo la morte a Rivoli, vicino Torino, di uno studente in seguito al crollo di una controsoffittatura.
Puntuali inchieste e qualche indagine della magistratura dimostrano che l’edilizia scolastica richiederebbe investimenti massicci per riportare la legalità ed il diritto alla vita (chè gli studenti morti non l’avevano questo diritto?) nelle scuole italiane.
Ed invece di investire in edilizia, come sarebbe suo dovere,  qual è l’ultima idea del giovane Ministro?
Finanziare un concorso con ricchi premi in denaro alle scuole che vi partecipano, nell’ambito della famosa disciplina che non c’è “Cittadinanza e Costituzione, udite udite per “favorire la cultura della sicurezza nelle scuole”.
Ma perché c’era bisogno del concorso per assodare che la mancanza del certificato di agibilità, dato comune alla gran parte delle scuole italiane,  espone a rischi gravi chi nelle scuole opera?
E c’era bisogno, come accaduto di recente,  che un Preside bolognese fosse segnalato dai Vigili del Fuoco alla Magistratura perché nelle aule c’era un numero eccessivo di alunni rispetto alla metratura, perché si scoprisse che i tagli significano anche questo e cioè peggiore qualità della didattica e rischio aumentato in caso di emergenze e calamità?
Una volta era in voga il “Piove…Governo ladro”
Speriamo di non doverlo aggiornare in “Le scuole crollano….. Governo taglia”
 
 (

 

 

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