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Ma i precari protestano: il nostro turno non arriva mai

Precari per sempre. Questo è il fantasma che toglie il sonno agli insegnanti in fila nelle tradizionali graduatorie quando si parla di un nuovo bando

06/02/2013
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Il Messaggero

Le reazioni

Precari per sempre. Questo è il fantasma che toglie il sonno agli insegnanti in fila nelle tradizionali graduatorie quando si parla di un nuovo bando. «La prima necessità è un piano per la stabilizzazione dei precari, altro che nuovo concorso» protesta Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil. «E poi - continua Pantaleo - bisogna trovare nuove regole per immettere in ruolo, perché il concorso, così come è stato concepito, è una lotteria». Anche Alessandro Natalini, docente di scuola media a Roma, tra gli animatori lo scorso autunno delle manifestazioni di piazza contro il concorsone e i tagli alla scuola, sostiene che prima di tutto vada sanata la situazione dei precari: «Hanno permesso alla scuola di continuare a vivere, facendo grandi sacrifici. Prima riconosciamo i diritti di chi ha dato tanto. Solo dopo possiamo discutere di come fare le selezioni».

Tempi lunghi

C’è poi chi ammette che sanare la situazione delle graduatorie come pre-condizione sia irrealizzabile. «L’assunzione dei tanti precari sarà un processo lungo. C’è troppo squilibrio tra domanda e offerta di posti di lavoro. Non possiamo paralizzare in eterno l’accesso all’insegnamento – incalza Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola – ma non si può improvvisare come con l’ultimo concorso. Bisogna ragionare su regole di reclutamento serie e trasparenti, nel rispetto del diritto di tutti. L’urgenza non può diventare fretta». Pantaleo, Scrima e Natalini criticano tutti Profumo perché secondo loro, con le elezioni alle porte, l’iniziativa di un nuovo concorso dovrebbe essere lasciata per intero al ministro che verrà.

A. Cam.