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Maestri, l’ipotesi di una nuova sanatoria fa slittare il concorso a ottobre

L’obiettivo è quello di varare, insieme alla procedura ordinaria, un concorso straordinario bis aperto a chi ha alle spalle un solo anno di servizio anche nelle paritarie

31/07/2019
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Anche se non c’è ancora l’ufficialità, sembra destinato a slittare ancora il bando per il concorso ordinario per i maestri di scuola dell’infanzia e primaria, stabilito dal decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 luglio scorso. Il concorso viene infatti legato all’approvazione di un decreto d’urgenza, in arrivo nei prossimi giorni, per approvare anche un concorso straordinario bis, dopo quello approvato nel novembre del 2018 per sanare la situazione dei diplomati magistrali: una sanatoria mascherata da concorso, visto che non prevedeva bocciature. Il concorso straordinario bis viene incontro alle esigenze dei docenti esclusi da quel primo concorso straordinario, e dovrebbe modificare l’articolo 4 del decreto dignità con cui quel concorso era stato varato. Cosa cambia? Restando necessario il possesso del titolo Laurea in Scienze della formazione primaria o diploma magistrale conseguito entro a.s. 2001/02, il servizio necessario scende ad un anno e può essere stato prestato sia nella scuola statale che paritaria e nelle sezioni primavera fino al 2007/8. La graduatoria di merito, che scaturirebbe da questo nuovo concorso straordinario per infanzia e primaria, sarebbe utilizzata per i posti residui del concorso straordinario.

Il doppio binario

«La norma – spiega il Sen. leghista Mario Pittoni, che l’ha proposta – viene incontro alla richiesta di non precludere la partecipazione al concorso straordinario ai docenti precari che non siano riusciti a prestare due annualità complete di servizio nella scuola statale, pur lavorando da più anni tanto in supplenze nella scuola statale che, con contratti di varia natura, presso le scuole paritarie». I sindacati l’hanno accolta con favore, ma perché questo concorso straordinario bis abbia un valore deve essere bandito contemporaneamente o comunque prima del concorso ordinario: altrimenti i maestri e le maestre «di primo pelo» finirebbero per scavalcare quelli che hanno già un’esperienza alle spalle. Ed è questo il motivo per cui anche il concorso ordinario, che mette a bando un totale di n. 16.959 posti (10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022), non verrà pubblicato prima di ottobre «per consentire l’attivazione delle procedure straordinarie preannunciate nel decreto legge in via di definizione». Su richiesta specifica della Uil scuola, il Miur valuterà una modifica al decreto con la possibilità di inserire la possibilità di partecipazione con riserva anche per i docenti che stanno al momento frequentando il TFA di sostegno, per concorrere alla copertura dei posti di sostegn


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