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Manifesto: Accolta dalle proteste, la ministra fugge via mare

LA CONTESTAZIONE In visita al carcere di Nisida

15/09/2009
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il manifesto

Francesca Pilla
Napoli
Maria Stella Gelmini arriva via mare, entra da un ingresso secondario e va via nello stesso modo dal carcere minorile di Nisida, quasi nascondendosi. Il motivo? Evitare il confronto-scontro con i precari, gli studenti e i genitori dei disabili asserragliati sul pontile all'ingresso della piccola isola di Bagnoli. E questo manda su tutte le furie i dimostranti: «E' la prova che non vuole rispondere alle nostre 13 domande - urla dal megafono Antonella Vaccaro, portavoce del movimento dei precari napoletani - la prima delle quali è proprio "perché non parla con noi?" Noi lo sappiamo: non può reggere il confronto». Oggi è il primo giorno di scuola, dal provveditorato campano dicono che è andato bene, nonostante tutto. Qui però le nuvole nel cielo preannunciano tempesta, in sintonia con l'umore della protesta che vuole rappresentare gli 8mila insegnanti fatti fuori dai tagli del ministro solo in Campania, ma anche quei precari dell'università e della ricerca senza «speranze», gli studenti e i genitori degli alunni che si vedono dimezzati i servizi, prima di tutto il tempo pieno. «La Gelmini dice che è aumentato? - si chiede la Vaccaro - Ma la matematica non è un'opinione. Ammetta di essere incompetente».
Verso le dieci arriva il bus dei giornalisti pronti per la conferenza stampa di apertura dell'anno scolastico. La folla dei manifestanti lo circonda, lo blocca e costringe i cronisti a scendere e ascoltare. «Diteci cosa c'entra Nisida con l'inaugurazione? È solo un luogo blindato, una vetrina e una vergogna», dicono dalla folla che pretende e ottiene una conferenza stampa improvvisata. «Dovete portare le nostre domande alla Gelmini: "Perché è andata a Reggio Calabria per l'abilitazione e noi no?", "Perché se la scuola è laica pagano gli insegnanti di religione?"». Sono solo alcuni dei quesiti a cui probabilmente il ministro non risponderà mai. Allora partono i cori: «Il futuro dei bambini fa rima con Gelmini». I genitori dei disabili alzano un cartello: «No alle classi differenziali», e il presidente dell'associazione Antonio Nocchetti spiega che i mazzi di fiori diversi portati dalle mamme al ministro (che li ha rifiutati) rappresentano la diversità di ogni singolo alunno con handicap. Ci sono anche le insegnanti della scuola Madonna Assunta che sorge a poche centinaia di metri dal carcere. Un istituto per il quale lo scorso anno sono stati spesi 6mila euro in ristrutturazioni, ma che resta chiuso perché non ha ottenuto il collaudo. Intanto monta la polemica proprio tra il ministero e l'amministrazione locale che a Nisida non è stata invitata, anzi non è stata nemmeno informata. L'assessore al lavoro e all'istruzione Corrado Gabriele parla di clima anni '20 e preferisce accompagnare la figlia al suo primo giorno di scuola.