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Manifesto: Cari politici, non si può tacere

Lettera aperta - Luisa Morgantini

06/01/2009
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il manifesto

Non una parola, non un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. Dove sono i Veltroni, con i loro I care, come si può tacere o difendere la politica di aggressione israeliana. I palestinesi tutti pagano il prezzo dell'incapacità della Comunità internazionale di far rispettare a Israele la legalità internazionale e di cessare la sua politica coloniale. Certo Hamas con il lancio dei razzi impaurisce e è una minaccia contro la popolazione civile israeliana, azioni illegali e criminali, da condannare. Bisogna fermarli. Ma basta con l'impunità di Israele e dei ricatti dei loro gruppi dirigenti. Dal 1967 Israele occupa militarmente i territori palestinesi. Furto di terra, demolizione di case, check point dove i palestinesi vengono trattati con disprezzo, picchiati, umiliati, colonie che crescono a dismisura portando via terra, acqua, distruggendo coltivazioni. Migliaia di prigionieri politici, ai quali sono impedite anche le visite dei familiari.
Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazione di un contadino palestinese che si abbraccia al suo ulivo mentre un bulldozer glielo porta via e dei soldati che lo pestano con il fucile per farglielo lasciare, o una donna che partorisce dietro un masso e il marito taglia il cordone ombelicale con un sasso perché soldati israeliani al check point non gli permettono di passare per andare all'ospedale (...). Avete visto il muro che taglia strade e quartieri che toglie terre ai villaggi che divide palestinesi da palestinesi, che annette territorio fertile e acqua a Israele, un muro considerato illegale dalla Corte internazionale di giustizia. Avete visto al valico di Eretz i malati di cancro rimandati indietro per questioni di sicurezza, negli ultimi 19 mesi sono 283 le persone morte per mancanze di cure, avrebbero dovuto essere ricoverate negli ospedali all'estero, ma non sono stati fatti passare malgrado medici israeliani del gruppo Physician for human rights garantissero per loro. (...)
Avete visto la paura e il terrore negli occhi dei bambini, i loro corpi spezzati. Certo anche quelli dei bambini di Sderot, la loro paura non è diversa, e anche i razzi uccidono ma almeno loro hanno dei rifugi dove andare e per fortuna non hanno mai visto palazzi sventrati o decine di cadaveri intorno a loro o aerei che li bombardano a tappeto. Basta un morto per dire no, ma anche le proporzioni contano: dal 2002 a oggi per lanci di razzi di estremisti palestinesi sono state uccise 20 persone. Troppe, ma a Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaia di case e uccise più di tre mila persone tra loro centinaia di bambini che non tiravano razzi.
Dopo le manifestazioni di Milano dove sono state bruciate bandiere israeliane, voi dirigenti politici avete urlato la vostra condanna. Ne avete tutto il diritto. Io non brucio bandiere né israeliane né di altri paesi e penso che Israele abbia il diritto di esistere come uno stato normale, uno stato per i suoi cittadini, con le frontiere del 1967, molto più ampie di quelle della partizione della Palestina decisa dall'Onu del 1947. Avrei voluto sentire la vostra indignazione per tante morti e tanta distruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto internazionale e umanitario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani: cessate l'assedio a Gaza, fermate la costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l' occupazione militare, rispettate e applicate le risoluzioni dell'Onu, questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle minacce contro Israele. Lo hanno detto migliaia di israeliani a Tel Aviv: ci rifiutiamo di essere nemici, basta con l'occupazione, fermate il massacro. Dio mio in che mondo terribile viviamo!


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