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Manifesto-Ciampi: "Studiare la Resistenza"

Ciampi: "Studiare la Resistenza" Il capo dello stato invita a tenerla viva nei programmi scolastici "Io cerco di fare quello che posso per mantenere vivi i valori della Resistenza. Mi auguro che an...

31/10/2003
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il manifesto

Ciampi: "Studiare la Resistenza"
Il capo dello stato invita a tenerla viva nei programmi scolastici
"Io cerco di fare quello che posso per mantenere vivi i valori della Resistenza. Mi auguro che anche nelle scuole si arrivi a studiare questo periodo". Il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi torno così a battere sul tasto della guerra di Liberazione. Dopo la commemorazione di porta San Paolo a Roma e la visita alla tomba di Matteotti ("Il giudizio sul fascismo lo ha dato il popolo"), questa volta Ciampi parla dall'aeroporto pugliese di Galatina, principale base dell'aeronautica militare che dopo l'8 settembre passò in forze alla guerra di Liberazione. "Mi auguro - dice Ciampi - che anche nelle scuole, quando si studia la storia contemporanea, si arrivi veramente fino ai tempi nostri e quindi si abbracci anche un periodo certamente non facile da capire che va dalla prima guerra mondiale, attraverso la dittatura, alla seconda guerra mondiale fino appunto alla Resistenza". Una lotta che, ricorda il presidente della repubblica, "va intesa in senso ampio, non solamente come lotta armata, che è stata certamente la punta più importante, ma anche come reazione sostanziale della maggioranza degli italiani che in vario modo vi parteciparono". Una storia, conclude Ciampi, "che occorre tramandare ai giovani, che tra l'altro la seguono con interesse e ci si appassionano".

Tuttavia è sempre l'aspetto militare a prevalere e a dare spunto ai moniti del capo dello stato. Della partecipazione militare a quella storia ieri Ciampi ha indicato come simbolo Carlo Negri, sottotenente pilota ucciso dai tedeschi dopo l'armistizio dell'8 settembre. La partecipazione di quella che allora si chiamava regia aeronautica alla guerra di Liberazione fu praticamente immediata. Dall'aeroporto di Galatina decollavano gli italiani per missioni offensive contro i nazifascisti nel centro-nord, contro le unità navali e gli aeroporti tedeschi della Grecia e dell'Albania. E da Galatina, il 21 settembre, partì diretto nei Balcani il sottotenente Carlo Negri, ma fu colpito e costretto ad atterrare a Koritza. Catturato e processato dai tedeschi, venne fucilato il 24 settembre. Negri, dice Ciampi, venne colpito "dopo che aveva rinunciato deliberatamente a mettersi in salvo con il suo velivolo per portare a termine la missione che gli era stata affidata, che era quella che tutti gli italiani avrebbero voluto in quel momento compiere: aiutare i nostri reparti rimasti isolati nei Balcani e nell'Egeo che stavano per essere aggrediti, ingannati, fucilati o deportati". Alla sua memoria, ricorda il capo dello stato, "venne attribuita la prima medaglia d'oro al valor militare nella guerra di liberazione". Ieri invece gli è stato intitolato il 61nesimo stormo di Galatina con la scopertura di un busto. E con rapido scivolamento del capo dello stato nel militarismo di stampo patriottistico. Ancora oggi, dice infatti Ciampi, "l'Aeronautica è stata impegnata intensamente in missioni di peace-keeping, peace-inforcing, soprattutto nei Balcani, ma anche in paesi ed in tempi lontani: non dimentichiamo i caduti di Kindu. Abbiamo dimostrato di essere all'altezza dei grandi paesi, grazie all'eccezionale qualità degli uomini, certo non dei mezzi".


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