Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto-Da domani

Manifesto-Da domani

Da domani VALENTINO PARLATO Domani, 4 di ottobre, a Roma sarà una giornata di straordinaria importanza da sostenere e seguire con passione e attenzione. Due manifestazioni, ma mescolate e sostanzi...

03/10/2003
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Da domani
VALENTINO PARLATO
Domani, 4 di ottobre, a Roma sarà una giornata di straordinaria importanza da sostenere e seguire con passione e attenzione. Due manifestazioni, ma mescolate e sostanzialmente convergenti, per cambiare la Carta europea e respingere l'attacco del nostro attuale governo ai diritti fondamentali. "Finalmente - scriveva Rossana Rossanda sul nostro giornale del 20 settembre - anche la normalmente prudentissima Ces ha indetto una manifestazione di protesta per il 4 di ottobre". Anche la Confederazione dei sindacati europei si è accorta che la Carta europea vuole costituzionalizzare la demolizione del modello europeo e del suo welfare. Domani a Roma e a novembre a Parigi, per il secondo Forum Sociale Europeo. E' cominciata la battaglia perché l'Europa non sia solo quella della moneta unica, ma del lavoro unito.

Di fronte alla Banca centrale europea viene avanti l'unità dei sindacati europei: la lotta per un'Europa fondata sul lavoro (come per l'Italia recita ancora la nostra Costituzione) può cominciare. Nulla sarà facile, ma è, o può essere, un inizio e domani grande dovrebbe essere l'impegno di chi manifesta e dei cittadini romani.

In Italia - dove l'attacco alle pensioni dei giovani lavoratori, la legge 30 sul mercato del lavoro e tutto il resto compongono una delle più grandi operazioni autoritarie che ci siano state nel nostro paese dal dopoguerra a oggi - la giornata del 4 di ottobre è la data di inizio di un autunno decisivo, non solo per la condizione dei lavoratori dipendenti (dipendenti in tutti i vari e diversi modi che l'inventiva capitalistica ha prodotto), ma anche per la democrazia e la libertà dei cittadini: anche la legge Gasparri è componente forte di questo scontro.

La storia, si dice, è scritta dai vincitori del momento, ma anche e più l'informazione, la televisione, la radio, i media sono dei vincitori del momento: questo, dicono le manifestazioni di domani, va respinto con l'avviata "campagna d'autunno". Il 4 di ottobre è l'annuncio e la prima prova dello sciopero generale del 24 di ottobre dichiarato concordemente da Cgil, Cisl e Uil. E questo autunno sarà lungo, difficile: nessuno può illudersi che il Cavaliere sia disposto a capitolare senza tentarle tutte, lecite e illecite.

Siamo a un avvio di partita estremamente serio e anche pericoloso. In Italia (non dimentichiamo il nostro passato e le bombe del 1969 a Milano) in queste fasi di scontro sociale i nemici della democrazia le tentano tutte. Ieri - quasi a ricordarci il passato - ci sono stati i pacchi bomba al ministero del lavoro, a Roma.

Nei giorni scorsi il prefetto di Roma Achille Serra ha detto che si sarebbe impegnato perché nella capitale ci fosse lo stesso svolgimento pacifico che ci fu per la enorme manifestazione del novembre 2002 a Firenze, e poi, però, ha lasciato intendere di non essere del tutto sicuro del comportamento delle varie forze dell'ordine (qualche ricordo di Genova?). Ieri poi il ministro Pisanu, parlando dei pacchi bomba al ministero del lavoro, ha rievocato il fantasma delle brigate rosse: una copertura preventiva o un fondato timore? Vedremo.

Certo è che in questo frangente anche noi, che manifestiamo nel centro di Roma e soprattutto all'Eur, dove si svolge la conferenza intergovernativa dei capi di stato europei, dovremo essere attenti e vigili. Sappiamo bene che il miglior regalo che si potrebbe fare a un Berlusconi in difficoltà sarebbe quello di una giornata di disordini. Diamogli un dispiacere.