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Manifesto-Da tutta Italia arriva a Roma la vera scuola

Da tutta Italia arriva a Roma la vera scuola Oggi corteo e sit-in Occhi puntati sulla camera, che discute il via libera definitivo al ddl Moratti sulla docenza universitaria. L'Unione: "Legge incost...

25/10/2005
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il manifesto

Da tutta Italia arriva a Roma la vera scuola
Oggi corteo e sit-in Occhi puntati sulla camera, che discute il via libera definitivo al ddl Moratti sulla docenza universitaria. L'Unione: "Legge incostituzionale"
M. BA.
ROMA
Sette giorni di interruzione della didattica, decine di facoltà e di scuole occupate in tutta Italia. Ci sono volute tante assemblee, incontri, seminari, concerti, iniziative più o meno fantasiose, più o meno colorate, per arrivare alla manifestazione di oggi. Perché è un corteo con pochi precedenti quello che sfilerà per le vie di Roma. E anche se le notizie degli scontri con la polizia degli ultimissimi giorni, da Bologna a Roma, preoccupano un po' non rovineranno una vigilia altrimenti festosa, partecipata, allegra. Quello che è cresciuto in modo autonomo, fuori dalle organizzazioni sindacali e strettamente partitiche, è un movimento ancora fragile, a volte contraddittorio, ma con alcune idee chiare. La posta in gioco infatti non è tanto l'ultimo tassello dell'ennesima controriforma Moratti - che oggi la camera dominata dal centrodestra si appresta a licenziare definitivamente - quanto una sfida a viso aperto a tutta la politica che in questi ultimi dieci anni si è abbattuta sugli atenei e sulle scuole.

Se questo è l'impegno, è quanto mai difficile fare previsioni alla vigilia. Le "delegazioni" dalle facoltà occupate sono tutte confermate, come sempre c'è chi si alzerà all'alba per essere a Roma e chi invece è già arrivato ieri sera in città.

A scatenare una simile protesta la legge delega di riforma della docenza universitaria, ciliegina morattiana su una torta assai indigesta. L'opposizione ha presentato due pregiudiziali, una di costituzionalità (prima recepita dalla prima commissione di Montecitorio poi rocambolescamente derubricata a parere) e l'altra di copertura finanziaria. Il testo è stato licenziato a settembre dal senato con il voto di fiducia. Sparito un architrave della legge come il sistema di valutazione che la ministra ha inserito nella legge finanziaria ma che da qui è stato subito espulso per incompatibilità. Il governo ha annunciato un provvedimento ad hoc.

Ieri ultimi fuochi alla Sapienza occupata, epicentro della protesta di questi giorni. Il collettivo di fisica ha già deciso di sbloccare la didattica. L'assessora regionale all'istruzione del Lazio Silvia Costa ieri ha incontrato gli studenti che nei giorni scorsi avevano occupato l'Adisu per la crisi degli alloggi e lo scandalo del diritto allo studio negato. Un'assemblea affollata in cui l'assessora ha ipotizzato un'agenzia per gli affitti e una carta di agevolazioni per gli studenti.

Al corteo di oggi poi potrebbero partecipare anche i precari dello spettacolo, per rispondere alla "guerra contro l'intelligenza" innescata dal governo con i pesanti tagli alla cultura in finanziaria. Ieri un centinaio di persone si sono riunite per discuterne in assemblea proprio alla Sapienza, in segno di solidarietà con la protesta degli studenti.

A Milano lezioni in piazza Mercanti dalle 10, mentre già si immagina l'accoglienza da dedicare alla ministra Moratti che, non a caso, venerdì prossimo sarà nella città dove è in procinto di candidarsi a sindaco per inaugurare l'anno accademico della Bocconi.

A Firenze riunione congiunta del senato accademico dell'ateneo con i vertici di comune, regione e provincia, che hanno rinnovato le proprie preoccupazioni "per la difficile situazione in cui versa il sistema universitario, e per le "gravi conseguenze che comporterebbe l'approvazione del provvedimento sullo stato giuridico dei professori e ricercatori universitari". Dal vertice è partito anche l'invito a docenti, studenti e personale dell'ateneo a partecipare alle manifestazioni di oggi per il ritiro del disegno di legge.

Se così non dovesse accadere, dalle università e scuole occupate si guarda con speranza al Quirinale. Gli studenti, i ricercatori strutturati, i docenti dell'Andu, chiedono al presidente Ciampi di non firmare la legge Moratti e di rispedirla così alle camere. Rassicurati in questo dal precedente della più che controversa "raccomandazione" approvata dalla commissione affari costituzionali di Montecitorio.