Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto: Diritti: mobilitazione Cgil in tutta Italia

Manifesto: Diritti: mobilitazione Cgil in tutta Italia

OGGI IN CENTO PIAZZE PER LA CONOSCENZA

07/11/2009
Decrease text size Increase text size
il manifesto

La conoscenza in piazza. Anzi, in «cento piazze». Cento piazze, da nord a sud del paese, dove prenderà corpo oggi la giornata di mobilitazione, ma soprattutto di socializzazione, del settore della conoscenza. L'iniziativa dell'Flc Cgil (la federazione dei lavoratori della conoscenza) - all'indomani del prima via libera alla riforma Gelmini dell'università e alla vigilia di uno sciopero generale di tutto il settore che il sindacato ha annunciato per dicembre - nasce l'obiettivo preciso di mettere in piazza quel che il governo ha buttato su una strada.
«Vogliamo far conoscere ai cittadini cosa fanno quotidianamente i ricercatori precari, gli insegnanti "fannulloni", i "baroni" universitari, i bidelli "che non fanno le pulizie", gli studenti di una scuola alla quale stanno togliendo il futuro, il mondo della conoscenza calpestato nella dignità sociale e strozzato dalla sempre più asfissiante mancanza di risorse», scrivono i promotori. Un'assemblea nazionale per definire la piattaforma delle rivendicazioni e l'agenda delle mobilitazioni nazionali e territoriali è stata convocata a Roma, alla Sapienza, venerdì 20 novembre.
Tornando alle «cento piazze per la conoscenza», oggi a Roma l'appuntamento è a piazza Navona dalle 15 alle 20, con lezioni aperte e con i racconti di vita dei lavoratori della scuola (ci sarà il coordinamento degli insegnanti precari), dell'università e delle associazioni di studenti.
E quella di oggi è anche la giornata per la tutela dei diritti individuali organizzata dalla Cgil - in tutte le regioni e un centinaio di piazze del paese (tutte le informazioni sul sito www.cgil.it) - «per rivendicare l'accesso alle prestazioni sociali e il pieno godimento di sacrosanti diritti per i giovani, i lavoratori, i cittadini e i pensionati».