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Manifesto: «E noi ci teniamo stretto il tempo pieno»

In barba alle direttive Gelmini il Madonna Assunta va avanti da sé

16/09/2009
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il manifesto

A. Po.

NAPOLI

Della Gelmini al Madonna Assunta nessuno vuole sentire parlare, del resto nemmeno la riforma Moratti riuscì a fare breccia. Le direttive del ministero dell'Istruzione lasciano il tempo che trovano a Bagnoli, almeno fino a quando non verrà abrogata la legge 440 sull'autonomia scolastica. Qui si sperimenta un metodo all'avanguardia, in collaborazione con l'università Federico II di Napoli. L'unica altra scuola in città che si ispira al metodo francese Le Bohece Freinet, i padri della pedagogia popolare, è privata e ci vogliono oltre 400 euro al mese per frequentarla.

Niente grembiuli, cattedre, numeri e lettere da mettere in fila, ma frasi da articolare fin dal primo giorno di scuola, laboratori e tempo pieno, con il modulo a 40 ore e la compresenza di due insegnanti. I libri di testo sostituiti dalla biblioteca comune. Gite sul territorio una volta al mese, gli spostamenti rigorosamente con i mezzi pubblici, campi scuola d'estate, per tutti gli alunni, abili e disabili. E quando serve tutti in piazza a difendere l'istruzione pubblica, i professori in prima linea a costruire spillette da vendere per ricavare i soldi per gli striscioni.

La Gelmini ce l'aveva anche con voi quando, indispettita, ha invitato gli insegnanti a smettere di fare politica e applicare le direttive? «È il ministro che fa politica e non la sa fare, così come non sa niente della scuola», risponde Aurora, da 34 anni insegnante al Madonna Assunta. Non sembra solo una questione di appalti ma anche di scarsa attenzione per una realtà d'eccellenza, aperta alle famiglie borghesi e a quelle operaie. «Questo perchè non produciamo bravi soldatini irregimentati, piccoli consumatori ubbidienti. Ma li abituiamo a pensare alla vita in termini di creatività e libertà. Dalle cose che fanno nella pratica quotidiana imparano i principi più grandi». Ma come farete con la riforma? «Diciamo che da un anno ci sentiamo come Madonna Precaria e non più Assunta, resistiamo al tentativo di dismissione tenendoci stretto il nostro modulo a 40 ore e il tempo pieno. La ristrutturazione voluta dal ministero è inapplicabile, serve solo a generare caos».