Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto-Ennesimo bonus alle scuole private

Manifesto-Ennesimo bonus alle scuole private

Ennesimo bonus alle scuole private In finanziaria 100 milioni di euro in tre anni agli istituti parificati. Università e ricerca languono M. BA. Sul fronte scuola e università la Casa delle libe...

13/11/2003
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Ennesimo bonus alle scuole private
In finanziaria 100 milioni di euro in tre anni agli istituti parificati. Università e ricerca languono
M. BA.
Sul fronte scuola e università la Casa delle libertà cerca di correre ai ripari di fronte alla schiera, quanto mai vasta ed eterogenea, di interlocutori inferociti a seguito dei tagli ripetuti e pluriennali sui fondi destinati a istruzione e formazione superiore. Ma se allo sfascio della scuola pubblica e delle università il governo non presta molta attenzione, ben diverso è il discorso per le scuole private. Oggi, infatti, l'aula del senato voterà un emendamento alla finanziaria 2004 che prevede un consistente bonus finanziario a chi sceglie le scuole parificate. Il governo ha promesso ieri che stanzierà cento milioni di euro in tre anni (20 nel 2004, 40 nel 2005 e altri 40 nel 2006) a chi sceglie un istituto privato per far studiare i propri figli. Ma i soldi, almeno per il momento, non ci sono e quindi si dovrà attingere al fondo unico sociale, ovvero alle risorse destinate a tutte le famiglie.

La politica della destra sembra essere sempre la stessa, si toglie a tutti per dare a pochi. "Il governo dice che non ci sono soldi, ma per i privati li trova eccome", commenta la senatrice dei Ds Maria Chiara Acciarini. "Durante tutta la discussione sulla finanziaria, il ritornello del governo di fronte all'opposizione - continua Acciarini - è stato questo: sono tempi difficili, non ci sono risorse. Adesso ci accorgiamo che, a fronte di 90 milioni di euro stanziati come risorsa aggiuntiva per tutta la scuola italiana, il ministro ne ha trovati 100 (erogati in 3 anni) per le scuole private". Ma gli scandali al sole sono molti: il Campus biomedico (vicino all'Opus Dei) riceverà 20 milioni di euro per il 2004 e 30 milioni per il 2005, il neonato Istituto italiano di tecnologia di Genova ne costerà 100 fino al 2013, l'Istituto di studi politici S. Pio V di Roma, 1 milione e mezzo già dall'anno scorso. Il senato ha poi approvato ieri un bonus di 200 euro per l'acquisto di un computer da parte di studenti e insegnanti con redditi sotto i 15mila euro. L'ennesimo inutile gesto di attenzione non verso chi investe sui "cervelli" ma alle aziende di hardware.

Ma anche su università e ricerca il governo sembra intenzionato a raschiare il fondo del barile, in particolare si pensa a stanziare 150 milioni da destinare agli atenei e 40 milioni a favore dei ricercatori vincitori di concorso ma non ancora assunti.

Gli oltre 1.700 "scienziati Sps", cioè "senza presa di servizio", hanno atteso per tutto il giorno collegati a Internet o scambiandosi informazioni al telefono, chiedendo da tutta Italia quali nuove giungessero da palazzo Madama. Alla fine, dopo le pressioni del Quirinale e l'intervento dell'opposizione, la maggioranza sembra aver ceduto, anche se i tanto sospirati 40 milioni non sembrano certo bastare per sanare tutte le situazioni. D'altro canto una cifra analoga era stata stanziata anche per quest'anno e si è visto che lo scandalo non è stato nemmeno scalfito. I fondi per i ricercatori, inseriti a bilancio prima dei concorsi, si sono volatilizzati a causa dei tagli agli atenei. Un abisso contabile che rischia di paralizzare un sistema scientifico sull'orlo di un declino, finanziario e organizzativo, ormai quasi irreversibile.