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MAnifesto: Epifani: no alle sirene ora è a rischio l'unità

Con Berlusconi No all'abolizione dell'Ici, sì al dialogo senza pregiudizi. Ma niente fughe in avanti

22/04/2008
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il manifesto

Cgil-Cisl-Uil
Antonio Sciotto
Sanremo
Il sindacato «non sarà pregiudizialmente contro questo governo, ma lo incalzerà con rigore, a partire dalle proprie priorità». Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, intervenendo alla Conferenza di organizzazione dello Spi (pensionati) a Sanremo, fa un primo punto dopo le elezioni. «Sì al dialogo - è il suo messaggio - ma con coerenza: non basta la disponibilità, il sindacato deve anche essere ascoltato». Per la Cgil è un momento difficile, rischia di frantumarsi l'unità con Cisl e Uil, viste le recenti aperture di Raffaele Bonanni alle proposte del centrodestra su Ici e straordinari, e nel frattempo si devono fare i conti con un Pd che si trasforma velocemente, soprattutto al Nord dopo la valanga di voti alla Lega. Ieri Enrico Letta apriva alle "gabbie salariali" - i salari differenziati per territorio a seconda del costo della vita - mentre si parla già di un «Pd del Nord».
La Cgil continua a ribadire la sua contrarietà ad agire oggi su Ici e detassazione degli straordinari; secondo Epifani è invece molto più urgente intervenire fiscalmente su salari e pensioni: «Se ci sono cinque-sei miliardi da utilizzare - spiega - dedichiamoli a chi ne ha più bisogno, lavoratori e pensionati, mentre l'Ici verrebbe scontato a chi oggi può permettersi di aspettare». «Se detassi gli straordinari nel pubblico e nel privato, si scatena una competizione tra i lavoratori a chi fa più ore; piuttosto, molto meglio incentivare una contrattazione che regoli formazione e flessibilità. E poi è una misura che riguarderebbe al massimo tre milioni di lavoratori, mentre dieci-dodici milioni ne rimarrebbero esclusi».
Ma è proprio su questi temi che l'unità sindacale rischia di incrinarsi rispetto al governo Berlusconi, dunque Epifani si rivolge ai suoi alleati: «Dobbiamo essere tutti fedeli al mandato unitario e alle nostre piattaforme, vale per noi ma anche per Cisl e Uil. Non ascoltiamo facili sirene: leghiamoci al palo, come Ulisse». Chiaro il riferimento alle "fughe in avanti" del segretario Cisl. «Comportiamoci con questo governo come abbiamo fatto con l'altro, e non rischiamo di interrompere il processo unitario solo per avere un'interlocuzione: avevamo detto che per noi è prioritario un intervento fiscale su salari e pensioni; e allora, se l'esecutivo propone altre ricette dobbiamo saper dire di no tutti insieme». «Il confronto più difficile con il governo - aggiunge - sarà su sanità e scuola: perché portano avanti un federalismo non solidale, ognuno fa la sua sanità e la sua scuola e non si preoccupa degli altri».
Epifani dice la sua anche sulle gabbie salariali, frenando rispetto all'accelerazione impressa dal Pd: «Il contratto nazionale - ha spiegato - assicura i minimi di tutti i lavoratori, tantopiù in una fase come quella attuale in cui l'inflazione tende a salire: c'è da difendere tutti, da Nord a Sud». Ma poi articola: «C'è comunque bisogno di più strumenti: il contratto nazionale a garanzia dei minimi, ma se vuoi lavorare sulla produttività c'è bisogno dell'aziendale; se vuoi estendere, come va fatto, il secondo livello alle piccole imprese che non hanno sindacato, lavori sul territoriale».
Non è un mistero che dentro la Cgil sul tema ci siano più posizioni, con Fiom, Rete 28 aprile e Lavoro e società che vorrebbero la produttività già riconosciuta nel contratto nazionale. Se ne parlerà al direttivo del 29 aprile e poi alla conferenza di organizzazione di fine maggio. Alla sinistra politica, comunque, il segretario Cgil dice che «è il momento di riflettere sul voto, ma a freddo: senza trovare responsabilità fuori e capri espiatori dentro».
Rispetto ai pensionati e al ruolo dello Spi - rappresenta ben il 53,8 per cento degli iscritti Cgil - Epifani ha sottolineato l'importanza della rete che lo Spi offre nei rapporti con il territorio, nella contrattazione sociale e locale. I pensionati vorrebbero che il governo Berlusconi confermasse il ruolo negoziale della loro categoria, come era già avvenuto con Prodi, e che fosse ricalendarizzata la legge per i non autosufficienti. Altre priorità: intervenire sulle pensioni basse e indicizzare gli aumenti al costo della vita, attraverso un paniere che fotografi i reali consumi dei pensionati. Il 10 e 11 giugno si eleggerà la nuova segretaria Spi: è data per certa Carla Cantone.