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Manifesto: Governo contro Formigoni

Stop alla legge federalista

30/09/2007
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il manifesto

Scuola e formazione

Milano
Il governo ha deciso di impugnare davanti alla corte Costituzionale per conflitto di competenza la legge regionale lombarda sulla scuola. La decisione è stata presa venerdì durante il consiglio dei ministri fiume dedicato alla finanziaria, ma la notizia l'ha data ieri pomeriggio un furioso Roberto Formigoni: «Quella del governo è un'impostazione politica ripugnante - ha detto il presidente della regione Lombardia - ora si apre un conflitto forte e sono convinto che noi alla fine la spunteremo. Ma le conseguenze per le famiglie saranno gravi».
La legge in questione sul sistema di istruzione e formazione professionale è un tassello della strategia federalista del governatore lombardo. Terreno di incontro tra centrodestra che governa in regione e centrosinistra che dovrebbe opporsi, la legge era stata approvata con l'astensione di Ds e Margherita e il voto contrario della sola sinistra dell'Unione. Formigoni ha parlato di «dichiarazione di guerra nei confronti degli studenti e delle famiglie». In particolare il governatore se l'è presa con il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni: «Si conferma il suo nomignolo Beppe bugia, visto che dice una cosa e si prepara a farne un'altra». Secondo Formigoni «la formazione professionale nazionale è allo sfascio» e con la decisione del governo «calerà il sipario sui cosiddetti triennali che la Lombardia ha avviato per 30mila studenti. E altri 30mila studenti non potranno entrare». Perché «se la Corte non deciderà entro gennaio le famiglie non potranno fare le preiscrizioni per il prossimo anno».
Ma Fioroni ha risposto che «l'impugnativa del governo non blocca la legge della Lombardia ma difende le nostre prerogative costituzionali. Formigoni dovrebbe saperlo, ed è singolare che dopo aver lui impugnato due leggi del parlamento che la Consulta discuterà nel 2008 continui ad adottare provvedimenti come se avesse già ottenuto ragione, ignorando le leggi dello stato». Secondo il ministro «il governo apprezza a tal punto i percorsi triennali della Lombardia da aver aumentato dell'80% i finanziamenti portando i contributi da 6 a 11 milioni di euro e da averli inseriti nelle norme per l'obbligo di istruzione, cioè il massimo del riconoscimento. Allora sarebbe bene non strumentalizzare ma far sapere alle famiglie che quei corsi potranno proseguire grazie ai finanziamenti di questo governo».