Manifesto: I sette punti irrinunciabili, gli strumenti con cui si taglia
La piattaforma di lotta del movimento dei precari prende le mosse dai tagli apportati all'istituzione scuola
I sette punti irrinunciabili, gli strumenti con cui si taglia
La piattaforma di lotta del movimento dei precari prende le mosse dai tagli apportati all'istituzione scuola. Eccola:
1- Dimissioni immediate del ministro Gelmini.
2- Ritiro dei tagli alla scuola pubblica previsti dalle legge 133 e di tutti i provvedimenti attuativi.
3- Ritiro della legge 169/08 (maestro unico).
4- Immissione in ruolo dei precari sui posti vacanti.
5- Abolizione del tetto massimo di un insegnate ogni 2 alunni diversamente abili (l.244/07).
6- Ritiro del pdl aprea.
7- Corsi abilitanti per i docenti non abilitati in servizio.
Gli strumenti usati dal governo per raggiungere l'obiettivo «ragionieristico» della riduzione dei costi sono diversi:
- Introduzione del maestro unico.
- Aumento del numero degli alunni per classe (anche più di 30).
- Obbligo del completamento a 18 ore di lezione e conseguente eliminazione delle ore a disposizione (si riempie il monte ore settimanale del docente, anche senza coerenza dell'insegnamento)
- Aumento dell'orario di lavoro per il personale docente (straordinari imposti, cattedre che a volte giungono a 24 ore, spesso accettate per incrementare uno stipendio tra i più bassi d'Europa).
- Riduzione dell'orario di alcune materie (due ore in meno di italiano alle medie, trasformata in una non meglio specificata ora di «approfondimento»).
- Tagli agli organici del personale ATA e di sostegno.