Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto-Idea della Lega, classi separate per stranieri

Manifesto-Idea della Lega, classi separate per stranieri

Idea della Lega, classi separate per stranieri Presentata proposta di legge di un solo articolo: test di italianità, o due anni in isolamento GIORGIO SALVETTI Classi separate. Ieri la Lega ha pre...

29/09/2005
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Idea della Lega, classi separate per stranieri
Presentata proposta di legge di un solo articolo: test di italianità, o due anni in isolamento
GIORGIO SALVETTI
Classi separate. Ieri la Lega ha presentato alla Camera una brillante proposta di legge per risolvere il "problema" degli alunni stranieri nelle nostre scuole. Un solo articolo stabilisce che per essere ammessi in classe con gli studenti italiani gli alunni stranieri dovranno prima sostenere un esame per dimostrare che conoscono la lingua e la "cultura" italiana. I bocciati sarebbero smistati in classi separate e per due anni seguirebbero una sorta di "scuola parallela", senza dar fastidio ai nostri bravi ragazzi. La proposta di legge - hanno spiegato Andrea Gibelli e Flavio Rodighiero, capogruppo dei leghisti alla Camera e in commissione Cultura - risponde "soprattutto alla domanda di vera formazione che viene dagli alunni italiani che frequentano scuole in cui ci sono anche studenti stranieri. In queste classi si registra un forte ritardo nell'apprendimento perché le maestre devono attardarsi con gli stranieri e i programmi ministeriali sono ormai una chimera". E poi, magari, puzzano, e dunque meglio che passino un paio d'anni in quarantena. Per i leghisti, e non solo per loro, non c'è cosa peggiore che ritrovarsi un extracomunitario come compagno di banco del proprio bambino. Il "problema" è tanto grave che, mentre il ministro Moratti non fa che tagliare fondi per progetti e insegnanti di sostegno, per finanziare la sua idea la Lega ha già "previsto la copertura per il fabbisogno di ulteriori assunzioni"; e va di fretta la Lega: il pdl potrebbe essere portato direttamente in commissione se motivi d'urgenza lo richiederanno. "Abbiamo bisogno di integrazione non di creare nuovi ghetti - commenta Ermete Realacci (Margherita) - chissà quanti parlamentari supererebbero quei test".

Un altro timore assale gli esponenti del Carroccio: "Ci tacceranno di essere razzisti". Figuriamoci, Gibelli'Rodighiero agiscono per il bene dei bambini stranieri. "Oggi vengono sbattuti nelle classi italiane senza avere la minima cognizione della lingua e della cultura. Così invece potranno apprenderle senza perdere il passo con i programmi ministeriali che verranno loro impartiti in maniera mirata e dedicata". I genitori devono adeguarsi, "non possono avere con l'Italia un rapporto solo di tipo economico". E poi le classi separate scongiurano il pericolo "che gli extracomunitari possano addurre come scusa la difficoltà di inserimento nella scuola italiana per creare scuole ad hoc come quella di via Quaranta". E dire che i leghisti l'anno scorso protestarono contro un ben più serio progetto per l'integrazione degli alunni proprio di via Quaranta nel liceo milanese Agnesi, lanciando anatemi contro le classi separate. Poi hanno straparlato di quote massime, scagliandosi contro l'ottimo esempio di scuola pubblica e multietnica Calini di Brescia. Ora, improbabili paladini della scuola pubblica , se la prendono con i 391 bambini arabi di via Quaranta finiti in strada dopo che la scuola è stata chiusa prima dell'inizio dell'anno scolastico.

Proprio ieri i loro genitori hanno scritto al presidente Carlo Azeglio Ciampi: "Come a tutti gli emigranti, la sofferenza ci appartiene, ma le discriminazioni e le prepotenze ci offendono anche se sappiamo che sono realtà con cui dobbiamo fare i conti".